Conservatori oggi, rivoluzionari domani

Se dovessimo rispondere a pelle o di stomaco direi: adesso mandate a casa il governo Monti. Ma il Male preesiste a Monti

Conservatori oggi, rivoluzionari domani

E adesso? Se dovessimo rispondere a pelle o di stomaco direi: adesso mandate a casa il governo Monti. Ma il Male preesiste a Monti, i tecnici sono so­lo un rimedio inadeguato, o aggravante, di una situazione grave e insostenibile.

La chiave del problema è in Europa, ma non abbiamo le chiavi, possiamo so­lo uscire dalla finestra, con grave ri­schio.

Buttando giù Monti che si fa? Se si va a votare con questo sistema elettorale e con questo sfracello generale, si ripete il caso greco, non esce un governo dalle ur­ne.

E allora le soluzioni che restano sono due: tenersi Monti fino a scadenza e lavo­rare per il dopo, pur sapendo la crescen­te insopportabilità del governo tecnico per il Paese; o costituire un governo tri­partito col coinvolgimento diretto del­l’attuale maggioranza, gestire l’emer­genza e fare una legge elettorale che ga­rantisca poi la governabilità; e lavorare sempre per il dopo. Alfano, Bersani e Ca­sini nel governo; e intanto crescerebbe­ro le opposizioni. I partiti passano da ma­lattia a terapia...

Mi rendo conto, non sono due soluzio­ni, ma non ne abbiamo a portata di ma­no una terza.

Dunque? In queste condizioni non re­sta che tenersi Monti fino a fine scaden­za, tentare una legge elettorale e lavora­re per la svolta radicale dal 2013. La con­servazione oggi per la rivoluzione di do­mani.

Ma un oggi datato, un domani già indicato. Il massimo del realismo al ser­vizio del massimo dell’azzardo. E vice­versa. Ma bisogna mettersi al lavoro su­bito, selezionando uomini e progetti. Già chi, con chi? E qui abbassi la saraci­nesca...

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