Come era facile prevedere la seduta del consiglio comunale di ieri si è trasformata in un processo al governo nella persona del ministro dellinterno Roberto Maroni. Argomento: la partita a porte chiuse Genoa-Milan che domenica ha offerto linquietante spettacolo dello stadio senza tifosi.
Una serie di accuse a partire dal presidente del Consiglio Giorgio Guerello il quale ha rimarcato «il danno di immagine ingiustificato» che la città avrebbe subito e si è augurato che le forze politiche e istituzionali chiedano i danni al ministero dellInterno.
Lassessore comunale alla sicurezza, Francesco Scidone ha rincarato la dose affermando che «il prefetto è stato costretto a prendere quel provvedimento di fronte allinerzia di chi doveva bloccare la trasferta dei milanisti (il Casms, ndr). Scidone ha quindi ricordato che «non sono stati presi in considerazione gli allarmi delle istituzioni locali» e ha concluso: «È stato un segno di arroganza predisporre mille uomini delle forze dellordine col programma che Genova diventasse un campo di battaglia». Per Guerello (Pd) «le forze politiche e istituzionali devono chiedere la copertura dei danni materiali subiti dalla città e il risarcimento dell ingentissimo danno dimmagine». «Da parte del ministro - ha accusato il presidente del Consiglio comunale - cè stato un inspiegabile e ingiustificato silenzio allappello del sindaco e del Consiglio comunale e il prefetto Musolino ha scelto con una decisione coraggiosa di fare la partita a porte chiuse. Ma la città ha subito un danno allimmagine, ci sono stati disagi per tutti i cittadini e abbiamo dovuto sostenere i costi per lo spostamento dei cassonetti e delle vetture, oltre al danno ai tifosi abbonati».
La parola poi allaula. Per Antonio Bruno (Prc) «è stato dato un Daspo a tutta la città»; per Emanuele Basso (Pdl) «è stata scippata una partita ai tifosi genoani ed è stato uno sfregio per la città».
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