Consiglio comunale verso lo scioglimento È la fine ingloriosa dell’era Iervolino

NapoliFine dell’agonia. Il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino e la sua rappezzata giunta (12 sostituzioni di assessori in poco meno di 5 anni) hanno concluso la loro esistenza a Palazzo San Giacomo. Dopo un esodo distillato nel tempo dalla maggioranza all’opposizione che ha portato quest’ultima a risultare la formazione più numerosa; ieri sera, l’ultimo atto. Anche il trentunesimo consigliere comunale del centrodestra al Comune di Napoli ha firmato le proprie dimissioni dal notaio Elio Bellecca. La maggioranza (31 su 60 consiglieri più il sindaco) ora non c’è più. Nei giorni precedenti c’era stata una processione di politici nello studio notarile e, alla fine, il pressing su Carmine Simeone (Riformisti democratici per il sud) si è concluso felicemente per il centrodestra, che ha convinto lo storico ex esponente napoletano dell’ex Psdi della prima legislatura a firmare le dimissioni, per mandare a casa Rosetta e compagni.
Al termine dell’autenticazione delle firme, il notaio, una delegazione di consiglieri del Pdl e altri partiti si sono recati a Palazzo San Giacomo per consegnare al segretario generale Gaetano Virtuoso, l’elenco dei 31 dimissionari. Avviato l’iter per la sospensione del consiglio comunale, il Prefetto di Napoli Andrea De Martino, d’intesa con il ministro dell’Interno Roberto Maroni nominerà un commissario che dovrà gestire l’ordinaria amministrazione del Comune. Successivamente, su decreto del Quirinale il Consiglio comunale verrà sciolto e nominato un commissario straordinario (in genere lo stesso già individuato dal Prefetto) che guiderà il Comune fino alle elezioni di aprile o maggio. Il Consiglio comunale di Napoli era giunto comunque a fine mandato e si sarebbe andati ugualmente alle urne.
Perché allora presentare prima una mozione di sfiducia, nella stessa mattinata di ieri, poi le dimissioni di 31 consiglieri? A spiegarlo è l’assessore regionale della Campania all’Urbanistica, Marcello Taglialatela, segretario Pdl di Napoli. «Altri 4 mesi di agonia per Napoli sarebbero stati insopportabili. Il Consiglio da mesi non si riuniva, tutte le categorie protestavano. La situazione finanziaria è molto grave. Con lo scioglimento abbiamo impedito quattro mesi di clientele, non del Sindaco ma della sua maggioranza».
E, mentre nel centrosinistra si litiga ormai da un mese e mezzo sul nome del candidato che dovrà succedere a Rosetta Iervolino, il centrodestra stringe i tempi per trovare l’accordo su un candidato unico. C’è un nome su tutti, privilegiato dal Pdl, gradito anche al premier, Silvio Berlusconi ed è quello del presidente del Napoli calcio, Aurelio De Laurentiis. Il pressing sul produttore cinematografico che ha riportato il Napoli tra le prime del campionato è molto forte.

Dopo di lui, molti gli outsider: lo stesso Taglialatela, il consigliere regionale Fulvio Martusciello, fratello di Antonio, sconfitto 10 anni fa nel duello con la Iervolino. E poi, i parlamentari Paolo Russo e Raffaele Calabrò e l’ex presidente dell’Unione industriali di Napoli, Gianni Lettieri.
carminespadafora@libero.it

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