Roma - L’anticipo delle amministrative per consentire l’Election day il 13 e 14 aprile, le modalità di voto dei cittadini italiani all’estero, l’esonero dalla raccolta delle forme per la presentazione di alcune nuove liste come quelle del Pdl e della Sinistra arcobaleno, sono alcune delle novità introdotte dal decreto legge elettorale approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento d’urgenza, viene indicato nella relazione illustrativa, "è volto a superare gli inconvenienti emersi in occasioni delle precedenti consultazioni politiche del 2006".
Anticipo amministrative - Il decreto legge stabilisce che le elezioni amministrative possano svolgersi tra l’1 aprile ed il 15 giugno 2008, anticipando dunque la finestra prima prevista a partire dal 15 aprile e consentendo così l’accorpamento con le elezioni politiche che si svolgeranno il 13 e 14 aprile. Sarà un successivo decreto ministeriale, però, a fissare la data del 13-14 aprile per le elezioni amministrative.
Voto nel 2008 per Comuni con sindaci dimissionari - Per evitare la gestione commissariale di Comuni e Province si prolunghi fino al turno elettorale ordinario del 2009, vengono apportate modifiche al procedimento elettorale. In particolare, viene posticipato al 27 febbraio il termine, attualmente fissato al 24 febbraio, entro il quale si devono verificare le condizioni che rendono necessario il rinnovo dell’ente. Le dimissioni del sindaco e del presidente della Provincia presentate nei sette giorni successivi allo scioglimento delle Camere diventano efficaci e irrevocabili il 26 febbraio 2008. Le dimissioni presentate prima di questo periodo diventano efficaci e irrevocabili il 26 febbraio. I Comuni sciolti per infiltrazioni e condizionamenti di tipo mafioso sono inseriti nel turno elettorale ordinario del 2008 qualora il periodo di commissariamento si concluda entro il termine antecedente a quello fissato per la votazione.
Cittadini residenti all'estero - La composizione dell’Ufficio centrale per la circoscrizione estero viene modificata elevando il numero dei magistrati da tre a sei. È introdotta una specifica modalità di spedizione tramite raccomandata da parte degli uffici elettorali, del plico contenente il certificato elettorale, la scheda elettorale e le relative buste. Aumentano i seggi per lo scrutinio: presso l’Ufficio centrale per la circoscrizione estero è costituito un seggio elettorale per un minimo di duemila ed un massimo di tremila elettori anzichè per ogni cinquemila elettori come previsto in precedenza.
Cittadini temporaneamente all'estero - Il diritto di voto per corrispondenza dei cittadini temporaneamente all’estero per motivi di servizio o missioni internazionali è consentito: al personale delle forze armate e delle forze di polizia temporaneamente all’estero perchè impegnato nello svolgimento di missioni internazionali; ai dipendenti di amministrazioni dello Stato, temporaneamente all’estero per motivi di servizio, qualora la durata prevista della loro permanenza all’estero sia superiore a sei mesi, nonchè, qualora non iscritti alle anagrafi dei cittadini italiani residenti all’estero, ai loro familiari conviventi; ai professori universitari, ordinari ed associati, ai ricercatori ed ai professori aggregati che si trovano in servizio presso istituti universitari e di ricerca all’estero per una durata complessiva di almeno sei mesi e che, alla data di convocazione dei comizi, si trovano all’estero da almeno tre mesi.
Osservatori Osce ai seggi - In occasione delle elezioni politiche viene prevista la presenza, presso gli uffici elettorali di sezione, degli osservatori elettorali internazionali in conformità agli impegni internazionali assunti dall’Italia nell’ambito dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce).
No raccolta firme per Pdl e sinistra - Il decreto esonera poi dalla raccolta delle firme per la presentazione delle liste i partiti "nuovi" che si presenteranno alle elezioni politiche, come ad esempio il Popolo della libertà e la Sinistra arcobaleno. Nessuna sottoscrizione è, infatti, prevista quando la presentazione della lista è accompagnata dalle attestazioni che la lista stessa è presentata in nome e per conto di due o più partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in una delle due Camere al momento della convocazione dei comizi.
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