La dissenteria, quando non è dovuta a malattie serie, è un evento tanto comune quanto noioso. Soprattutto in questi periodi in cui la temperatura si alza o abbassa di 10 gradi da un giorno all'altro, chi soffre di colon irritabile deve vedersela con frequenti «mal di pancia», aggravati da eventuali disordini alimentari. Nel cane e nel gatto, la dissenteria, assieme al vomito, è forse il sintomo più frequente che consiglia i proprietari a portare il proprio beniamino dal veterinario e le cause di questo disturbo sono molto più numerose rispetto all'uomo. La prima in assoluto, soprattutto nei cuccioli, è relativa ai numerosi parassiti che l'intestino dei carnivori alberga: vermi tondi, tenie, protozoi di varie specie sono all'ordine del giorno e possono causare diarree, talvolta anche molto serie e persistenti. Per fortuna, per scoprire questi parassiti, basta un banale esame delle feci e, per averne ragione, un altro altrettanto banale trattamento vermifugo. Anche nei cani e gatti adulti (se escono dall'appartamento) consiglio vivamente un esame delle feci annuale oltre a uno stretto controllo delle pulci, visto che le tenie vengono trasmesse da questi indesiderati ospiti esterni della pelle.
Dopo i parassiti la seconda causa di diarrea, per importanza, è causata da quella che gli inglesi chiamano «garbage disease» (malattia della spazzatura). Un numero rilevante di cani si mette in bocca di tutto, specie durante le scorrerie in campi, prati e giardini, ingerendo schifezze che contengono batteri in grado di alterare la norma flora intestinale e causare l'emissione di feci liquide. Non ci di deve preoccupare, come invece accade nell'uomo, se le feci sono striate di sangue rosso vivo perché, nelle frequenti coliti acute, è facile che si rompa un capillare e provochi questo sintomo.
In caso di diarrea del cane il primo provvedimento da prendere è la dieta. Semolino bollito, poca carne bianca bollita, abbondante grana grattugiato e una punta di sale, il tutto miscelato nel robot, spesso mettono a posto tutto in un paio di giorni senza trattamenti.
Il digiuno raramente è indicato, come il riso bollito.Utile la somministrazione di fermenti lattici e probiotici, ma solo se con ceppi selezionati per le specie animali. Quelli per uso umano servono a ben poco se non a niente.
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