Cronache

Il consiglio utile: osservate il gatto che non ha età

Il consiglio utile: osservate il gatto che non ha età

Ci sono molte differenze tra il cane e il gatto e chiunque abbia posseduto l'uno o l'altro sa benissimo che si tratta di due mondi caratterialmente diversi, lontani talvolta anni luce. Gli stereotipi (ma mica poi tanto) vogliono il cane più intelligente, più fedele, più ubbidiente e più utile, viste le mansioni che talvolta gli imponiamo: cane da salvataggio, cane molecolare, cane da supporto per disabili, cane da supporto per la polizia ecc. Queste sono le caratteristiche di indubbio valore che vantano i possessori del cane. Chi preferisce la compagnia del gatto (ed è probabilmente in maggioranza) vanta le classiche peculiarità feline: l'indipendenza, l'eleganza e una sorta di magnetismo, in gran parte dovuta al suo sguardo, che ha calamitato l'attenzione dei grandi artisti, poeti, pittori, musicisti che fossero. Sull'intelligenza lo scontro è tuttora aperto e feroce. Sì certo, il cane ti riporta indietro il bastone che hai lanciato in mezzo al prato, asseriscono i possessori di Fido. Se hai lanciato un bastone in mezzo a un prato, te lo vai a riprendere, controbattono i possessori di Silvestro. Non si vede perché un gatto debba portarti indietro un inutile ramo secco di cui peraltro non hai alcun bisogno e più volte, oltre tutto, reiterando un'azione stupida che fa solo sprecare energie. E aggiungono che se un cane si perde, per qualche motivo, in mezzo alla campagna ha molte più probabilità di non tornare indietro o di lasciarci la pelle rispetto al gatto che ha un senso dell'orientamento nettamente superiore, ha un istinto atavico per la caccia, può proteggersi salendo su una pianta in pochi secondi e, alla fine dunque dimostra di essere più intelligente in quanto ha maggiori possibilità di sopravvivenza.

Lasciando ai due mondi i loro eterni contrasti, c'è una caratteristica, che distingue nettamente il cane dal gatto, alla quale spesso non si fa caso, ma è incontrovertibile. È la capacità di mantenere i tratti della giovinezza anche nella vecchiaia. A differenza di molti animali, come il cane e il cavallo (aggiungendo anche l'uomo) se incontrate un cane che ha raggiunto il limite della sua capacità media di vita, vi accorgete subito che si tratta di un «vegliardo», così come capita per l'uomo, che mostra evidenti i segni del tempo, mentre è del tutto normale incontrare gatti di 1820 anni la cui età è difficilmente definibile, che saltano sulla caldaia con balzi leggeri, come facevano da giovani.

Non me ne vogliano ora i cinofili se ho fornito un'arma in più ai gattofili per le loro vanterie.

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