Cronache

Come curare i mali di stagione

Come curare i mali di stagione

La febbre, amica fraterna dell'influenza, è un argomento all'ordine del giorno, visto che il picco della classica influenza invernale sta arrivando al galoppo e già qualche milione di italiani è a casa con i soliti sintomi: tosse, mal di gola, dolori ossei e debolezza.

Se non è così per cani e gatti è soltanto perché essi non sono recettivi all'influenza vera e propria che invece colpisce pesantemente cavallo, suini e uccelli, oltre all'uomo ovviamente. Il fatto però che non siano preda della vera influenza non significa che non si possano ammalare di forme parainfluenzali che vanno da una semplice afonia (il gatto tenta di miagolare ma non ne esce nulla) a una tosse secca e stizzosa intensa anche di notte, il tutto accompagnato talvolta da febbricola.

Prima di tutto bisogna chiarire che la temperatura corporea del cane e del gatto è completamente diversa da quella umana. Già nell'uomo ci sono notevoli differenze perché c'è chi ha una temperatura basale di 35 gradi e c'è chi ce l'ha vicino ai 37. Nel cane e nel gatto consideriamo che fino a 39 gradi la temperatura rettale è da considerarsi normale.

Poi però, a differenza dell'uomo, l'incremento di un solo grado e mezzo, quindi 40,5, rispecchia una piressia grave, mentre 38 gradi in una persona sono considerati una febbre lieve. Il range dunque è molto più ristretto.

Ma perché, in molte malattie, compare l'innalzamento della temperatura corporea e quindi la febbre? La sua principale causa è la mobilitazione di una serie di cellule che accorrono a difendere l'organismo dall'aggressione di virus e batteri. La «battaglia» genera calore e, quando la febbre rimane entro limiti moderati, non va mai combattuta con farmaci che sicuramente la riducono, ma, allo stesso tempo, diminuiscono le capacità di mobilitazione del sistema immunitario.

La temperatura è facilmente misurabile nel cane (un po' meno nel gatto) con un termometro rettale immerso prima in olio. In caso di febbre elevata, in attesa del veterinario, possiamo somministrare a un cane di 25 Kg, un quarto di bustina di paracetamolo da 500 mg. anche un paio di volte al giorno senza effetti collaterali di rilievo.

Mi raccomando, questo vale SOLO per il cane perché il farmaco è tossico per il gatto che comunque sopporta benissimo alti livelli di temperatura corporea rispetto al cane.

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