Al cosiddetto gioco dellOpa, quasi mai i soci di minoranza - scarsamente protetti e a rischio di restare col classico cerino acceso in mano - si sono divertiti. Ed è proprio in direzione di una loro maggiore tutela che si muove la «Bozza di modifiche regolamentari in materie di offerte pubbliche di acquisto» messa a punto dalla Consob. Un testo ricco di novità che recepisce sia la direttiva europea in materia, sia le ulteriori modifiche normative apportate al Testo unico della finanza negli ultimi due turbolenti anni, quelli scanditi dalla crisi mondiale.
Il nuovo perimetro regolamentare, fino al prossimo 15 novembre a disposizione del mercato per eventuali suggerimenti, sinnesta dunque sulla necessità di rendere più trasparenti e flessibili gli ingranaggi dellOpa. A cominciare dalla possibilità, in caso di successo dellofferta, di allungarne il periodo di validità per dar modo di rientrare anche a quei soci che in prima battuta avevano preferito non consegnare i titoli. È un passo in avanti: finora, infatti, i soci minori indecisi sul prezzo di ritiro delle loro azioni venivano sottoposti alla pressione esercitata dalla scadenza dellOpa. In gergo, viene chiamata pressure to tender. Così, spesso controvoglia, finivano per accettare. Anche per evitare il rischio di ritrovarsi tra le mani un titolo delistato, sostanzialmente non negoziabile e dunque illiquido.
Un altro punto importante riguarda lestensione della best price rule, cioè lobbligo di allineare il prezzo di offerta al prezzo più alto pagato dallacquirente, ai sei mesi successivi alla chiusura dellOpa. Sempre in tema di piccoli azionisti, la Commissione di via Martini rende determinante lapprovazione degli indipendent shareholders, i soci diversi dallacquirente, per lesenzione dallobbligo di Opa in caso di fusione o di scissione, o di un intervento sul capitale di una società in crisi.
Più ispirato a principi di trasparenza è invece il capitolo dedicato allinserimento dei derivati liquidabili in contanti nel conteggio per stabilire se è stata superata la soglia del 30%, oltre la quale scatta lobbligo dellOpa. A ispirare la Consob è stato il caso Fiat Ifil-Exor.
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