Consob inserisce l’ex Alitalia nella lista dei «quasi-quotati»

La Consob ha inserito l'Alitalia commissariata (quella che viene impropriamente chiamata la bad company, e cioè la massa di patrimonio che il commissario ha il compito di liquidare) nell’Elenco titoli diffusi, previsto dal Testo unico della finanza, in base al quale emittenti non quotati ma con azioni diffuse tra più di 200 soci, hanno oneri di comunicazione perché le loro azioni sono potenzialmente scambiabili. L’esempio tipico degli appartenenti a questo elenco sono le banche popolari e quelle di credito cooperativo.
L’Alitalia in amministrazione straordinaria di fatto non è più una società e non presenterà dei bilanci: ma sarà resa obbligatoria la pubblicità delle relazioni periodiche al ministro cui è tenuto il commissario, sulle quali il pubblico degli interessati - ex azionisti, obbligazionisti, fornitori, ex dipendenti, creditori in genere - potrà rendersi conto di come procede l’attività di cessione dei beni, presupposto per la ripartizione a favore delle situazioni di tutti coloro che ne hanno diritto.
Frattanto, oggi la Commissione europea si appresta a dare il via libera all’operazione con la quale Air France è entrata nel capitale di Alitalia con l’acquisizione del 25%. È quanto si apprende da fonti comunitarie, secondo cui l’operazione è avvenuta nel rispetto delle norme europee e delle regole del mercato. Oggi verrà anche annunciato il via libera alla privatizzazione della compagnia greca Olympic.

La settimana scorsa il commissario per i Trasporti Antonio Tajani ha definito «un capitolo chiuso» la privatizzazione di Alitalia, che viene seguita da un monitoring trustee incaricato di assicurarsi che la compagnia rispetti le condizioni di mercato.

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