Consulenti della Regione: Marrazzo non bada a spese

Somme da «calciomercato» per «fidati» collaboratori. Augello (An): «Se necessario ci appelleremo alla Corte dei conti»

Antonella Aldrighetti

La «casa di vetro» di Piero Marrazzo rischia di trasformarsi ora, a elezione avvenuta, in una preziosa «reggia di cristallo di Boemia». A giudicare dai primi atti licenziati dalla giunta di centrosinistra a due mesi dall’insediamento, il «restyling» moralizzatore propagandato in campagna elettorale dall’ex conduttore televisivo sembra rinviato «sine die». Perché ora tra le priorità ci sarebbero affidamenti d’incarico esterni ultraretribuiti. Con un curioso fenomeno di indicizzazione al rialzo degli emolumenti ai consulenti-dirigenti che va da 16 a 20 punti percentuali rispetto ai predecessori.
Di pari passo la giunta Marrazzo non ha esitato a intervenire sul regolamento regionale con una delibera proposta dallo stesso presidente e dall’assessore al Personale, Marco Di Stefano, per aumentare dal 60 all’80 per cento la presenza di personale esterno all’amministrazione nelle segreterie assessorili. Un fenomeno che ha del grottesco se si analizzano le inquisitorie interrogazioni consiliari dell’ex capogruppo del Prc Salvatore Bonadonna, all’epoca della giunta Storace quando, dopo l’approvazione dello Statuto - a novembre 2004 - le retribuzioni di alcune figure istituzionali vennero incrementate in modo cospicuo. Tutto in virtù di una norma transitoria che sarebbe decaduta con il mandato di Storace. Analizzando voce per voce i nuovi incarichi e paragonandoli ai precedenti la norma non è decaduta ma anzi assia rimpinguata. Se il capo Rapporti istituzionali del vicepresidente, allora Massimo Messale, da 118mila euro annui era passato a percepirne 187mila, il suo alter ego attuale ne intascherà ben 223mila. E che alter ego. È l’assessore capitolino alla Scuola Maria Coscia, il cui ingaggio ha fatto saltare sulla sedia il vicepresidente del consiglio regionale, ex assessore al Bilancio, Andrea Augello, che definisce la nomina «un colpo di scena imprevisto». Senza nulla togliere alla professionalità della Coscia, «per la prima volta in regione si sommano ruoli e retribuzioni che fanno di questa donna - ironizza Augello - un elemento insostituibile per il centrosinistra. L’assessore assomma tra Regione e Comune retribuzioni da calciomercato».
E non finisce qui la saga degli ingaggi. Sbirciando ancora tra gli atti di giunta salta agli occhi l’incarico affidato al segretario generale Francesco Gesualdi. Altri 230mila euro, il 16 per cento in più del suo predecessore. Al responsabile delle Politiche giovanili, Massimiliano Monnanni, spetteranno 110mila euro. Stessa cifra per l’avvocato Marco Provvidera, che avrà la responsabilità di «verificatore» per l’attuazione delle Politiche regionali. Per l’attuale capo ufficio stampa del governatore Marrazzo, Alessandro Cristaldi, l’incremento annuo produrrà un utile di 150mila euro. L’ex incaricato, Massimo Bindi, ne prendeva 91mila.

Insomma se come anticipato il 1° giugno dal Giornale tra i primi atti di giunta c’erano stati sette affidamenti esterni da un milione di euro, la faccenda si complica tanto da indurre Augello a chiedere di «ripensare a queste scelte e riformularle in base al regolamento. Se così non fosse ricorreremo a presentare un esposto circostanziato alla Corte dei conti». Una minaccia? «No. Un’esortazione»

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