CONSULENZA DA 50MILA EURO NEL MIRINO DI ROSSO (FI)

CONSULENZA DA 50MILA EURO NEL MIRINO DI  ROSSO (FI)

Il vice presidente Massimiliano Costa di solito finisce per prendersi le rogne dei colleghi assessori assenti. E risponde indifferentemente alle interrogazioni sui tagli nella Sanità o sui licenziamenti nelle aziende decotte. Con un unico filo rosso: deve sempre arrampicarsi sugli specchi perché i colleghi in fuga, il più delle volte, evitano di presentarsi in consiglio quando si tratta di difendere l’indifendibile. E come si potrebbe definire altrimenti la consulenza data dalla Regione a un professore dell’Università di Torino per la «realizzazione di un progetto di monitoraggio dell’insetto cinipide galligeno del castagno»?
Ieri Matteo Rosso, consigliere di Forza Italia, aspettava, dopo sedute di rinvii, una risposta su quella spesa di 49.980 euro fatta per indagare sul «Dryocosmus Kuriphilus Yatsumatsu, specie galligena di origine cinese infeudata a Castanea spp». Cioè quell’insetto parassita che sull’asse ligure-pechinese sembra essere uno dei primi imprenditori con gli occhi a mandorla ad aver scoperto le ricchezze del mercato ligure, decidendo di andare alla conquista degli spazi offerti dai castagneti. E pazienza se finora «è stato segnalato nel cuneese», visto che «la Liguria è la zona più prossima rispetto all’infestazione iniziale». Cinquantamila euro per salvare i castagni regionali sono soldi ben spesi. È questa la linea sostenuta da Costa che, finalmente con il sorriso sulle labbra e senza farsi prendere dal consueto nervosismo, ha scelto di usare l’arma dell’autoironia per non finire sulle spine (dei ricci di castagno, naturalmente). E così la difesa fatta in nome del marron glacé è diventata gastronomicamente ineccepibile, a fronte di una delibera di giunta che invece giustificava l’ennesima assenza tattica dell’assessore all’Agricoltura Giancarlo Cassini e del collega al Bilancio, G.B. Pittaluga. «Ho lottato per ottenere almeno una risposta dal vicepresidente Costa, in passato dall'opposizione grande censore degli sprechi regionali - attacca Matteo Rosso -, e che poco tempo fa, durante una recente seduta del consiglio, mi ha giudicato inesperto per queste mie interpellanze che mirano solo alla trasparenza della spesa pubblica». Ma nel merito, silenzio. Anzi, risatine. Il consigliere di Rifondazione, Marco Nesci, ha ironizzato proponendo il passaporto per l’insetto clandestino cinese.

Ma nessuna risposta è stata data, tra gli altri appunti mossi alla delibera, al fatto che la consulenza sia stata affidata all’Università di Torino «perché la Regione Liguria non ha le competenze specifiche», salvo poi, in fondo alla stessa delibera scrivere che «a verificare e a giudicare la regolare esecuzione dell'incarico siano proprio gli stessi uffici della Regione che non avevano la competenza».

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