Consulenze doro: no, linchiesta di Milano non va in soffitta. Resta, anzi riparte. Si tratta dellindagine che coinvolge il sindaco Letizia Moratti e altri quattro dirigenti; si parla anche di abuso di ufficio. Colpo di scena: il pubblico ministero Alfredo Robledo chiede larchiviazione, dopo non avere rilevato la presenza di comportamenti penalmente rilevanti, ma «solo» «condotte lesive della dignità delle persone», e il gip Paolo Ielo rimanda tutto quanto al mittente, di fatto respingendo la richiesta di archiviazione.
Altra morale: gip contro Pm, una cosa che in Italia non succede quasi mai. «Incarichi dati senza ricerche di professionalità adeguate», considera il giudice. E ancora parla di «troppi dirigenti in Comune» assunti nel periodo preso in esame, cioè tra il luglio 2006 e il febbraio 2007: ne sarebbero bastati dieci anziché 51. Ora non si comincia da zero, ma quasi. Linchiesta andrà avanti fino al 30 giugno: il pubblico ministero avrà tutto il tempo per ascoltare nuovamente indagati e testimoni e acquisire ulteriori documenti.
Lattenzione è puntata sui criteri di nomina. Lo spoil system sarebbe avvenuto «con la prospettazione di modalità umilianti nella prosecuzione del rapporti di lavoro con minacce - credibili per la fonte da cui promanavano - di pagarla». Decine di funzionari, in altre parole sarebbero stati indotti ad andare in pensione per lasciare il posto ad altri, nominati secondo convenienze di tipo politico.
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