Consulta, Quaranta anticipa il verdetto: «Nucleare? Si voterà»

RomaIl voto bipartisan che lo elegge presidente della Consulta è forte (10 sì, 3 astenuti) e Alfonso Quaranta si espone subito. Senza timori di essere classificato di parte.
Gli chiedono nella sua prima conferenza stampa: «La Corte costituzionale può cancellare il referendum sul nucleare?» E lui risponde: «Personalmente ritengo di no. Questa materia è all’esame della camera di consiglio, ascolteremo le parti e agiremo con rapidità». La decisione sull’ammissibilità del quesito così com’è stato modificato il primo giugno dalla Cassazione sarà collegiale, aggiunge Quaranta, e arriverà oggi, al massimo domani.
A rafforzare il segnale del nuovo presidente, che «regnerà»per 18 mesi, ci sono le indiscrezioni raccolte tra gli altri giudici costituzionali, che lasciano strettissimi margini a favore del ricorso del governo, argomentato dall’Avvocatura dello Stato.
Il napoletano Quaranta, classe ’36, è un consigliere di Stato esperto di Diritto amministrativo e conosce bene le questioni che la Consulta affronterà stamattina, anche perché negli anni ’60 è stato Avvocato dello Stato.
Da quando a dicembre sfiorò la presidenza, superato per un solo voto dal candidato gradito al centrosinistra Ugo De Siervo, si è sentito definire come un moderato vicino alla maggioranza. E forse vuole chiarire subito di essere super partes. Alla stampa Quaranta tiene a dire due cose. La prima risponde agli attacchi del premier e del centrodestra: la Consulta è indipendente e autonoma.

«Questa votazione - sottolinea il neopresidente - fa giustizia di qualunque illazione sulla presunta politicizzazione della Corte costituzionale, che spero cessi, essendo stato superato ormai ogni dubbio al riguardo». La seconda: nessun giudizio negativo sui due candidati per anzianità, «scavalcati» per garantire una guida abbastanza lunga all’Alta Corte: Paolo Maddalena e Alfio Finocchiaro saranno infatti vicepresidenti.

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