Contagiato anche un gatto: ora l’aviaria fa più paura

Le autorità tedesche: «Nelle zone a rischio si può sparare sui randagi»

Salvo Mazzolini

da Berlino

Contagiato anche un gatto: il virus dell’influenza aviaria è stato accertato in un mammifero in Germania. Ed è proprio un felino morto raccolto sull’isola di Ruegen nel Mar Baltico, dove a metà febbraio è stato rilevato il primo focolaio del ceppo H5N1 e si è avuto il massimo numero di uccelli selvatici infetti, un centinaio. Si tratta del primo caso - in Unione europea - in cui il virus si è trasmesso dai volatili a un mammifero. Lo ha annunciato ieri l’istituto veterinario di Riems, dove sono state condotte le analisi.
Non è ancora certo, riferisce lo stesso istituto, se si tratti dello stesso ceppo dell’influenza aviaria che ha già colpito anche esseri umani in Asia e Turchia. Per questo saranno svolti nuovi test. Oltre alla carcassa del gatto, morto dopo essere stato contagiato dall’H5N1, i ricercatori hanno analizzato anche le carogne di una volpe e di un altro gatto, risultati al contrario negativi.
La Commissione europea è stata informata dalle autorità tedesche. «Domani i responsabili sanitari tedeschi informeranno i colleghi degli altri stati membri a Bruxelles, nell’ambito del Comitato europeo par la catena alimentare e animale», ha detto Philip Tod, portavoce del commissario europeo alla Sanità Markos Kyprianou, sottolineando che «fa sempre dispiacere prendere atto di quanto avvenuto ma non è la prima volta che il virus viene individuato in felini al di fuori dell’Europa».
«Non ci sono a nostra conoscenza precedenti di trasmissione del virus dell’influenza aviaria dai felini all’uomo - ha proseguito Tod - ma gli esperti non possono escludere che teoricamente questo possa prodursi». L’influenza aviaria - ha concluso il portavoce «resta una malattia di uccelli e fino a oggi non ci sono indizi di mutazione del virus che lo renderebbero più virulente per gatti o altri mammiferi».
Il cadavere del gatto era stato raccolto lo scorso fine settimana a Ruegen ed era stato portato in laboratorio. «Sapevamo già da precedenti avvenuti in Asia che i gatti possono contrarre il virus se mangiano uccelli malati», ha detto Thomas Mettenleiter, presidente dell’istituto veterinario di Riems, e ha invitato i proprietari di gatti residenti nelle vicinanze della Wittower Faehre, la zona in cui è avvenuto il ritrovamento dell’animale morto, a non farli circolare liberamente: «Nonostante dall’isola siano state recuperate tutte le carcasse di volatili morti di aviaria, il virus continua a uccidere altri animali che potrebbero diventare a loro volta focolai di infezione».
Mettenleiter ha precisato che sono in corso ulteriori accertamenti sul felino morto per accertare se si tratti della variante che in Asia e in Turchia ha ucciso oltre novanta persone. Finora, tuttavia, non è stato riscontrato una trasmissione del virus dai gatti agli umani. Il ministro regionale dell'Agricoltura del Meclemburgo Pomerania Anteriore, il Land a cui appartiene l’isola baltica, Till Backhaus, ha chiesto ai padroni di gatti di non lasciare vagabondare i loro animali. D’ora in poi i felini saranno tenuti sotto controllo e in caso di necessità rinchiusi, ha spiegato Backhaus da Schwerin, capitale del Land. I cani, inoltre, dovranno essere portati a spasso al guinzaglio. Ma cani e gatti randagi, scrive il settimanale tedesco Der Spiegel nella sua edizione on-line, che saranno ritrovati a girovagare nelle zone a rischio, vicino a dove sono stati individuati i primi focolai, potranno essere catturati o uccisi, ha avvertito il ministro regionale.


Nelle settimane scorse il governo tedesco inviò oltre 300 militari sull’isola di Ruegen per recuperare dal mare e dagli anfratti delle scogliere, spesso inaccessibili, un centinaio di cigni e di altri volatili selvatici morti di aviaria, per evitare che fossero nutrimento per altri animali.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica