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Conte Vinavil

Conte Vinavil

2020, un doppio venti che, nonostante sia anno bisestile, per gli appassionati di scaramanzia è un numero due volte ben augurante. Sperem, come si dice a Milano, ma resto scettico. Può essere che abbia ragione il capo sardina che di recente mi ha detto «lei ha le fette di prosciutto sugli occhi» contestando il mio scetticismo sul senso e sull' utilità dei loro raduni piazzaioli. Non cambio idea, le Sardine saranno al massimo una cura omeopatica per un paziente, l' Italia, malato di cancro, un oppio del popolo che se non si cambia passo resterà incavolato e in larghe fasce affamato. Non ci servono belle parole, ma qualcuno e qualcosa che faccia volare in utile gli aerei Alitalia, che sia capace di fare girare a pieno regime gli altoforni dell' Ilva, che tolga gli italiani dal giogo della malagiustizia, del Fisco esoso, della burocrazia paralizzante. Ma soprattutto qualcuno che renda stabile e affidabile l' Italia agli occhi del mondo, dopo anni di ordini e contrordini che hanno fatto innervosire e fuggire alleati e investitori.
E qui arriva la brutta notizia, ultima del 2019 e prima del nascente 2020. Riguarda Giuseppe Conte, il premier dei record negativi in tutti i parametri economici, che ieri in una intervista a la Repubblica ha detto di voler rimanere in politica a prescindere, aggiungendo però di non voler fondare un partito. La cosa è oggettivamente incomprensibile e illogica. O Conte pensa di essere un nuovo messia oppure ci sta dicendo che è lui il leader o dei Cinque Stelle o del Pd. Non so che cosa ne pensino Di Maio e Zingaretti, ma al momento non risulta né la prima né la seconda ipotesi.
Non resta quindi che pensare di essere di fronte o a un mitomane o a un bugiardo, come lo fu Mario Monti quando da premier per caso prima giurò di non voler farsi partito e poi fondò Scelta Civica, movimento con il quale andò a schiantarsi alle elezioni con buona pace di tutti.
L' ipotesi più probabile è che Conte più che partito voglia farsi Vinavil, cioè colla con cui attaccarsi a vita alla poltrona. È ossessionato dall' idea di non fare più il premier, e per questo pericoloso in quanto disposto a tutto, ma proprio tutto, pur di rimanere a Palazzo Chigi. Auguri, presidente, ma noi pensiamo che la politica non sia un fatto privato. Noi le auguriamo di cuore tanta salute e anche prosperità.

Ma ci auguriamo che il 2020 ci liberi della sua inutile figura politica.

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