Contenitori ad hoc per raccogliere l’olio usato anche nella capitale

Cambiare l’olio alla propria macchina sembra un’operazione semplice, immune da rischi. Invece può essere dannosa per l’ambiente, se il liquido va a finire nelle fogne: quattro chili d’olio usato, la quantità contenuta in una normale automobile, possono inquinare una superficie pari a quella di un campo di calcio.
«È meglio rivolgersi a un’officina o a una stazione di servizio in cui sono rispettate tutte le regole di sicurezza e smaltimento, non è detto che il fai da te sia la soluzione più intelligente», ricorda Paolo Tomasi, presidente del Coou. Il Consorzio obbligatorio degli oli usati è l’agenzia nazionale che da 25 anni si occupa di questa raccolta differenziata, trasformandola in un’importante risorsa economica per tutto il Paese: «rigenerare» il lubrificante, infatti, ha consentito di contenere le importazioni di idrocarburi e risparmiare denaro pubblico. Solo nel Lazio, nel 2007, sono state recuperate 12.916 tonnellate di oli usati, di cui 8.552 nella provincia di Roma e 4.700 nella capitale. E il trend è in crescita rispetto allo scorso anno. Ma se in città, al momento, c’è solo una società (la Nieco) che si occupa del recupero e del riciclaggio di questo tipo di rifiuti speciali, il quadro è destinato a mutare in meglio. «A breve - ha annunciato Tomasi - chiuderemo un accordo con l’Ama per posizionare contenitori per la raccolta all’interno di tutte le isole ecologiche». Decisivo, oltre all’operato del consorzio, sarà dunque il contributo dei i cittadini. Per questo il Coou ha organizzato «CircOLIamo», una campagna informativa itinerante che ha percorso lungo lo Stivale 25mila chilometri in 135 giorni, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica. Quella di Roma è stata la tappa conclusiva, a cui ieri mattina ha partecipato anche Gianni Alemanno.

«Sono convinto - ha detto il sindaco - che il rispetto dell’ambiente dipenda da imperativi morali categorici ed è ovvio che, per raggiungere quest’obiettivo, bisogna cominciare educando le giovani generazioni». Con l’occasione Alemanno ha annunciato che «il primo provvedimento per combattere l’inquinamento atmosferico sarà quello dell’utilizzo del bio-diesel per il trasporto pubblico locale».

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