Paolo Giovanelli
da Milano
Fulvio Conti, amministratore delegato dellEnel, si è presentato ieri a Piazza Affari a Milano, la prima tappa del road show per lanciare la quarta tranche dellEnel (circa il 10% del capitale per un controvalore intorno ai 4,4 miliardi) con una promessa: la politica dei dividendi continuerà e la cedola superiore ai 36 centesimi sarà sostenibile dora in poi grazie ai risultati ordinari di gestione. «Dal 2006 in avanti potremo sostenere un dividendo superiore ai 36 centesimi di euro grazie ai nostri risultati ordinari e facendo anche ricorso alla capacità finanziaria per integrare i dividendi e sostenere la crescita in modo disciplinato», ha spiegato Conti, ricordando la volontà del gruppo di «essere un porto sicuro per gli azionisti». Lad Enel ha però ribadito che fino a settembre non si potrà fare nessuna previsione su quanto verrà distribuito il prossimo anno e sarà necessario attendere il nuovo piano di gruppo che sarà presentato dopo le ferie. In autunno arriverà comunque una cedola da 17-20 centesimi proveniente dalla vendita di Terna.
Lofferta di azioni, come già riportato dal Giornale, inizierà il 27 giugno e si chiuderà il 1° luglio e sarà la più importante privatizzazione europea di questanno, battendo di unincollatura quella di Gaz de France, che non dovrebbe superare i 4 miliardi di euro.
Lincontro a Piazza Affari è stata anche loccasione per fare il punto su una serie di questioni che la nuova gestione di Conti dovrà affrontare. La prima, a dire il vero, è stata risolta in maniera netta appena sabato scorso: lEnel ha dato un brusco addio al rigassificatore di Brindisi cedendo la sua quota del 50% allaltro partner, British Gas, dopo le difficoltà sollevate dalle amministrazioni locali. Ora Conti ha detto che la società guarderà ad altre opportunità: «Stiamo valutando la possibilità di aumentare le importazioni attraverso i gasdotti esistenti e guardiamo con attenzione a impianti di rigassificazione, anche in progettazione in Italia» ha detto.
Nel gas, ma sul fronte della distribuzione, lEnel punta a raddoppiare il numero di clienti «con una quota di mercato del 20% nel 2009»: lobiettivo è raggiungere i 3,9 milioni di contratti, di cui 500mila ottenuti attraverso acquisizioni di altre società di distribuzione.
Per unoccasione perduta a Brindisi (ma a dire il vero chi rischia di perderci di più è la Puglia: i sindacati temono per 300 posti di lavoro), altre se ne possono forse concretizzare, anche grazie alla liquidità incassata con la cessione di Wind. «Dopo Wind avremo copiose risorse finanziarie per approfittare delle opportunità che si potrebbero presentare» ha affermato Conti. La prima opportunità, prevista dagli accordi che hanno visto coinvolte Enel, Edf, Edison ed Aem, è lacquisto di una quota del 35% nella francese Snet (il restante 65% è in mano alla spagnola Endesa) che produce energia con carbone e idroelettrico: «I tempi per lacquisto del 35% di Snet dipendono dalla procedura che deve essere attivata dai nostri colleghi francesi, ma penso che potremo concludere loperazione entro lanno». Le occasioni, ha sottolineato però Conti, «sono più numerose nei Paesi dellEst Europa» dove Enel ha già delle trattative aperte.
Infine gli investimenti nelle energie rinnovabili: il gruppo ha stanziato 1,7 miliardi nel settore per nuove iniziative tra il 2005 e il 2009.
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