Contrabbando di «bionde» Fermati 19 clandestini

Avevano messo in piedi una piccola succursale dei monopoli di Stato. All’interno sigarette per ogni gusto e di tutte le marche, soprattutto americane. All’alba di ieri l’irruzione della Guardia di Finanza nell’appartamento di Anzio utilizzato come magazzino merce. Sessanta chili di tabacco sequestrati, diciannove clandestini fermati, quattro persone arrestate fra le quali un italiano, intestatario del residence in cui è stato trovato il materiale di contrabbando. A dir poco soddisfatti gli uomini della Guardia di Finanza del litorale che sono riusciti a individuare uno dei terminali romani del traffico di «bionde» importate illegalmente e vendute a prezzi stracciati in barba al fisco. L’indagine, all’inizio, era stata avviata per contrastare l’immigrazione clandestina: «Seguendo i percorsi dei pendolari stranieri per lo più ambulanti - spiegano i baschi verdi di Anzio - siamo incappati nel residence in cui si concentra il maggior numero di clandestini».

Delle persone fermate nessuna è risultata in regola con il permesso di soggiorno, fra queste un bulgaro che nascondeva 300 stecche di sigarette (tremila pacchetti privi del bollino dei monopoli italiani), ammanettato con l’accusa di frode fiscale. Altri tre sono stati arrestati per la violazione della legge Bossi-Fini.

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