Politica

Contro la camorra un esercito di promesse

Vogliamo l’esercito a Napoli! Ogni emergenza d’ordine pubblico ha solo due risposte: più polizia e l’esercito per strada. Anno dopo anno, siamo il Paese con più polizia al mondo rispetto al numero di abitanti e all’estensione del territorio. Chi fece i Vespri Siciliani può testimoniarne l’inutilità. Perché ci si ostina? Napoli: rapine, omicidi, accoltellamenti, risse, minacce... è usuale ormai che un carabiniere fuori servizio, ma per fortuna armato, mentre compera le sigarette vede il rapinatore, spara. Se non lo linciano, prende una medaglia e un trasferimento su due piedi, a meno che non voglia la vita impossibile. È accaduto a un bravo maresciallo; ha messo dentro un boss. Due ore dopo un amico del boss ha minacciato la figlia quindicenne del maresciallo, con un coltello: «Dì a tuo padre che sappiamo dove sei». Meglio andare altrove. Se non c’è l’amico del boss a minacciarti col coltello, ci pensano i compagni di scuola a darti prova del rinascimento napoletano. Le forze dell’ordine ci sono, eccome. La città e le sue istituzioni, la scuola, la magistratura, che fanno? Attendono l’esercito? Ridicolo.
Un pluripregiudicato di ventisei anni muore durante una rapina, colpito da un carabiniere. In altre parole la buon’anima per tre volte era stato preso dai carabinieri dopo una rapina e per tre volte era stato rimesso in libertà. È lecito supporre che tuttavia non abbia fatto solo tre rapine. Al quarto incontro con i carabinieri è morto. Se, alla prima rapina da maggiorenne, avesse scontato gli otto anni dovuti, sarebbe ancora vivo e molte sue vittime sarebbero sollevate. È possibile che i problemi di ordine pubblico siano solo una questione di quantità delle polizie o di intervento dell’esercito, in un Paese nel quale i poteri della magistratura sono magistralmente forti? Dice, ma siamo pochi e abbiamo troppo lavoro. Il tempo c’è, eccome, per criminalizzare la polizia quando va allo scontro con i no global che hanno devastato la città. Poliziotti condannati con infamia, delinquenti in libertà, salvo stupirsi per gli assalti della folla ai danni delle pattuglie quando catturano un malvivente.
In questa situazione dire «vogliamo l’esercito» significa non voler cambiare nulla, anzi tutt’al più mancheranno i soldati per la missione in Afghanistan e così si prendono due piccioni con una fava.

Stendiamo un velo pietoso sull’indulto e poniamo un paio di domande al ministro Mastella mentre indossa tuta mimetica e scarponi: quanti sono i rapporti dei carabinieri all’autorità giudiziaria rimasti inevasi? È possibile sapere quanti sono gli atti giudiziari annullati o ritardati per vizi formali o per incuria e quali siano i provvedimenti adottati verso gli sprovveduti funzionari che se ne sono resi responsabili? Quanti sono i pluripregiudicati in circolazione in città?
milignoti@yahoo.it

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