Roma

Contro i tagli allo stipendio medici ospedalieri in sciopero

Incroceranno le braccia l’11 ottobre. Lavra (Cimo-Asmd): «La giunta incapace di controllare il deficit»

Una porzione del nuovo debito sanitario, contratto quest’anno dalla giunta Marrazzo, potrebbe essere coperta proprio dai tagli alle integrazioni contributive del personale sanitario: 150 milioni di euro per concorrere al ripiano dei 214 di super-deficit. In attesa del verdetto sull’efficacia del piano di rientro che lunedì verrà espresso dai tecnici del ministero dell’Economia, c’è un clima di scontento che pervade tutte le strutture sanitarie: ospedaliere e ambulatoriali. Non a caso sembra passare sotto silenzio la ripresa della stagione degli scioperi e delle agitazioni sindacali. I medici ospedalieri infatti hanno dichiarato una giornata di sciopero già per giovedì 11 ottobre. È il caso di ricordare che la stessa stagione di scioperi si era conclusa proprio a metà luglio quando gli operatori sanitari sono scesi in piazza per opporsi al provvedimento «taglia-stipendi» approvato dalla giunta Marrazzo. Un atto che sanciva lo storno dei fondi integrativi per il triennio 2007-2009 per tutto il personale operante nel comparto assistenziale e che doveva sostenere da un lato l’impegno relativo al contenimento delle spese e dall’altro ottenere una deroga in materia di assunzioni.
Al contempo infatti la giunta ulivista assicurava di avere pronti nel cassetto due provvedimenti: il primo per assumere il 40 per cento degli operatori rispetto a chi era andato in pensione, il secondo di concedere alle Asl l’assunzione di una prima quota di 600 precari. I due provvedimenti sono stati congelati ipso facto in favore di un impegno, sottoscritto dall’assessore alla Sanità Augusto Battaglia con tutte le organizzazioni sindacali dei medici, per ritirare la delibera «taglia-stipendi» che riguardava proprio il contenimento delle spese in materia di personale sanitario regionale. Era il 13 luglio e Battaglia firmava la revoca dell’atto senza indugi: così «venivano rideterminati i fondi contrattuali» e inoltre si impegnava a «una rimodulazione del piano di rientro con misure compensative previo accordo con il governo entro e non oltre il 15 settembre». Già, ma ora siamo alla prima settimana di ottobre e il provvedimento che storna l’integrazione contrattuale resta ancora in piedi. Anzi, Battaglia sembra intenzionato a chiedere a via XX Settembre una super-deroga sul congelamento delle integrazioni da contrabbandare magari con il congelamento dei debiti prodotti nel 2007. Voci che non piacciono assolutamente alla categoria dei medici.

«Si parte dalla protesta della mancata revoca di una deliberazione così furtiva come quella di alleggerire i fondi contrattuali per circa 150 milioni di euro, anche se - spiega il segretario regionale della Cimo Asmd (Associazione sindacale dei medici dirigenti), Giuseppe Lavra - vogliamo integrare le nostre istanze parlando del balletto di cifre quotidianamente divulgate sul piano di rientro del deficit e contro la sostanziale incapacità manifestata finora dalla giunta Marrazzo di incidere sulle reali cause del deficit».

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