Roma

Contro gli incendi Una task force tecnologica di 500 uomini

Quest’anno il Comune ha deciso, intelligentemente, di giocare d’anticipo. Anziché aspettare i grossi roghi dell’estate per schierare la cavalleria in forze, ha scelto di prevenire il male e renderlo un po’ meno incurabile. Il primo argine è rappresentato da una task force formata da ben 500 uomini, tutti volontari, che saranno chiamati a sorvegliare i punti sensibili di Roma. Il motivo è presto detto: «Per ridurre il rischio - ha ricordato Aldo Aldi, direttore della Protezione civile capitolina - occorre intervenire tempestivamente. Sia nel 2007 che nel 2008 gli incendi scoppiati nel territorio del Comune sono stati 27, mentre i princìpi rispettivamente 950 e 600».
I volontari, come ha spiegato l’assessore all’Ambiente Fabio De Lillo, saranno d’ausilio ai guardia parco, al personale del Servizio Giardini, alle guardie forestali e ai vigili urbani. E ci saranno quindici autobotti collocate in prossimità delle aree sensibili, come i parchi pubblici. «La manutenzione delle autobotti - ha precisato De Lillo - è stata possibile grazie a un investimento del Campidoglio pari a 150mila euro». In attesa che a fine anno arrivino i nuovi mezzi, per i quali è già stato fatto un bando.
Grande alleata in questo braccio di ferro contro il fuoco sarà la tecnologia. Verranno infatti collocati mille sensori all’interno della pineta di Castelfusano per tutto il mese di agosto. Serviranno a rilevare il calore e rendersi conto in tempo reale se c’è qualcosa che non va e, naturalmente, di intervenire nel più breve tempo possibile. Si tratta di un progetto pilota che, sempre dopo un bando, è stato curato da una ditta specializzata e ha richiesto un investimento pari a 100mila euro. «I sensori - ha commentato De Lillo - saranno posizionati a una distanza di 50 metri l’uno dall’altro e si aggiungeranno al prezioso aiuto che viene dalle telecamere che consentono una visione a 360 gradi dell’area. Alle due già presenti, il prossimo anno se ne aggiungerà un’altra nella zona nord di Castelfusano. E per l’Italia si tratta di una novità, sperimentata all’estero, per esempio in America». Solo nel grande polmone verde a ridosso della capitale ci saranno 13 autobotti, ben 11 in più rispetto al passato. Inoltre l’area sarà pattugliata da 40 carabinieri a cavallo, che sono già al lavoro.
I presìdi voluti dal Campidoglio sono stati stabiliti grazie ai dati del «Catasto del bruciato», che elenca le aree percorse dal fuoco negli ultimi anni. Secondo il quale le zone più colpite si trovano a sud-ovest della città: litorale romano, via Appia, via Pontina. Punti sensibili sono anche via Salaria, via Togliatti e via Portuense, ma anche Malagrotta e le ville storiche. Gli incendi si manifestano soprattutto dalla seconda metà di luglio tra le 15 e le 17 e più frequentemente tra mercoledì e sabato.
Questi elementi, tutti di fondamentale rilevanza, verranno presto aggiornati grazie alla precisione delle rilevazioni di un satellite. A partire dal prossimo anno, infatti, anche la Città Eterna parteciperà al programma Cosmo-SkyMed, promosso dall’Agenzia spaziale italiana e dal ministro della Difesa e che prevede l’impiego di quattro satelliti sia per scopi civili che militari.
«La Protezione civile del Campidoglio - ha aggiunto Aldi - insieme con l’università La Sapienza che è capofila del progetto, avrà a disposizione queste tecnologie per la prevenzione e la gestione dei disastri ambientali». I satelliti forniranno immagini aggiornate dello stesso sito a intervalli di poche ore.

Inoltre, grazie a particolari radar attivi a banda X, l’osservazione sarà possibile di giorno, di notte e persino con il cielo coperto.

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