Contro le ricadute cure inedite per combattere la sclerosi multipla

Contro la sclerosi multipla, avanza un innovativo e potente trattamento. Si tratta del primo farmaco orale, da assumere una volta al giorno, efficace nel ridurre il numero degli attacchi fino al 54 per cento e di rallentare di un terzo il rischio di progressione della disabilità. La molecola (fingolimod) è stata di recente approvata dalla Food and Drug Administration, al dosaggio giornaliero di 0,5 mg, per le forme a ricaduta e remissioni di sclerosi multipla (presenti in circa l’85 per cento dei pazienti). Si prevede possa essere disponibile anche in Italia entro il 2011.
Nel mondo oggi la patologia riguarda quasi 3 milioni di persone, per la maggior parte giovani adulti. Più di 56 mila gli italiani colpiti. Oltre alla pratica formulazione, che rende il trattamento più accettabile da parte del paziente, il vantaggio di questo principio attivo sta nel suo innovativo meccanismo d’azione: a differenza di altri immunosoppressori, il nuovo farmaco non distrugge i globuli bianchi (linfociti), ma agisce bloccandoli nei linfonodi, riducendone la possibilità di raggiungere il sistema nervoso centrale, dove possono causare una reazione infiammatoria.
«É un’arma nuova, molto potente che oggi abbiamo a disposizione nella lotta alla sclerosi multipla», spiega il professor Giancarlo Comi, direttore dell’Istituto di neurologia sperimentale all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, coordinatore dei 22 centri italiani che hanno partecipato alla sperimentazione del farmaco e componente dello Steering Committee che ha guidato i lavori della ricerca in tutto il mondo. «I recettori sui quali fingolimod agisce non sono solo presenti sui linfociti ma in realtà sono distribuiti anche sul tessuto nervoso. Oltre all’effetto immunomodulante, si spera quindi che questa azione possa avere anche un effetto neuroprotettivo. Come hanno già evidenziato alcuni studi preliminari di ricerca di base».
L’approvazione Fda si è basata sul più ampio programma di studi clinici, messo a punto finora, per un nuovo farmaco per la sclerosi multipla.

Ha compreso risultati di lavori che dimostrano una significativa efficacia del farmaco nel ridurre le ricadute della malattia (il 52%) e dopo due anni del 54% rispetto al placebo), nel rallentare il rischio di progressione della disabilità e nel diminuire le lesioni cerebrali. Anche il profilo di sicurezza e tollerabilità è stato accuratamente studiato e caratterizzato in oltre 2.600 pazienti, alcuni dei quali al settimo anno di trattamento.

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