Contromano in autostrada: un morto e due feriti

Alle dieci di sera ha imboccato l’autostrada A26 contromano percorrendo sette chilometri tra Masone e Ovada, in provincia di Alessandria, e ha perso la vita schiantandosi frontalmente contro un’auto che viaggiava nel senso di marcia corretto. Miracolosamenti quasi illesi gli occupanti dell’altro veicolo, sul quale viaggiava una famiglia composta da papà, mamma e il figlioletto di otto anni. Giancarlo Bonaria, di 40 anni, è morto sul colpo. L’uomo, un genovese che da tempo si era trasferito a Molare, nel Basso Piemonte, era partito da Genova e si era fernato nell’area di servizio Stura Est per fare rifornimento.
Poi, per motivi ancora tutti da chiarire, il guidatore invece di seguire le indicazioni per uscire dall’area di servizio e proseguire normalmente sull’A26 verso Nord, ha imboccato al contrario lo svincolo nel quale era entrato, procedendo, dunque, al contrario. Per sette lunghissimi chilometri l’uomo non si è probabilmente mai accorto di viaggiare contromano, altrimenti si sarebbe fermato almeno su un lato della carreggiata. Invece è accaduto l’irreparabile. All’interno della galleria di Anzema si è trovato di fronte un’altra auto e lo scontro frontale è stato inevitabile. Sull’auto coinvolta nell’incidente viaggiava una famiglia composta da padre, madre ed un bimbo di 8 anni che ha riportato la frattura di un braccio ed è stato ricoverato all’ospedale pediatrico Giannina Gaslini di Genova.
La donna ha riportato un trauma cranico ed è stata ricoverata all’ospedale Galliera, ma le sue condizioni non hanno destato preoccupazioni mentre l’uomo è rimasto illeso e ha potuto salire sull’ambulanza insieme al figlioletto condotto al pronto soccorso del Gaslini.

Nell’incidente, sono state coinvolte marginalmente altre 4 auto che sopraggiungevano e hanno tamponato le due macchine ferme in mezzo alla strada: il traffico è rimasto completamente bloccato per diverse ore. La polizia stradale di Ovada sta indagando per accertare l’esatta dinamica dell’incidente e soprattutto comprendere i motivi che hanno portato Bonaria a sbagliare così grossolanamente.

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