Contromanovra: soldi alle pensioni, meno Ici

Le proposte della maggioranza: più esenzioni per la tassa sulla prima casa e rivalutazione degli assegni fino a 1.400 euro

La manovra del governo Monti è ancora «calda», ma già i partiti stanno lavorando d’intesa per modificarla. A saldi invariati, promettono tutti. Ma due delle misure su cui si stanno esercitando rappresentano la «ciccia» (definizione di un deputato del Pdl) della manovra 2012; mentre la terza darebbe un segnale negativo ai mercati. I tre capitoli sono ormai noti: a) un blocco meno forte dell’adeguamento delle pensioni all’inflazione; b) un aumento più graduale dell’età pensionabile; c) una soglia di esenzione più elevata (adesso la franchigia è di 200 euro) per l’Ici prima casa. La prima modifica è stata di fatto accettata dal governo e si stanno cercando le coperture. Sulle altre due si sta ancora trattando, ma è probabile che alla fine qualcosa si farà.
Il blocco dell’adeguamento degli assegni pensionistici all’andamento dei prezzi è una misura che incide sulla «carne viva» di oltre sette pensionati su dieci. L’esenzione dal blocco riguarda le pensioni più basse, fino al doppio della minima (poco meno di mille euro al mese), e i partiti del centrosinistra, Pd in prima fila, chiedono che la soglia venga alzata almeno a 1.400 euro al mese. Ma è una misura che interessa a tutti: «Chiediamo al governo di attenuare la botta su pensioni e casa», dice apertamente il segretario del Pdl, Angelino Alfano.
Anche la commissione Lavoro della Camera ha invitato il governo a portare la soglia di rivalutazione al triplo della pensione minima, 1.400 euro appunto e su questa base si sta negoziando. «Nel parere - spiega il vicepresidente della Commissione, Giuliano Cazzola - abbiamo trovato una convergenza fra Pdl, Pd e Terzo polo, cioè le forze che appoggiano Monti». Sia il ministro del Lavoro, Elsa Fornero (che parlando di questa misura s’era commossa), sia il vice ministro, Michel Martone, aprono la porta alle modifiche, purché vengano individuate le coperture finanziarie.
E qui sta il problema. Perché portare la soglia a 1.400 euro significa esentare dal blocco quasi due milioni di pensionati in più rispetto al limite dei mille euro. La norma della manovra che congela gli adeguamenti farebbe risparmiare allo Stato 3,8 miliardi di euro nel solo 2012. Insomma, nell’immediato è una delle misure più forti del decreto, e sostituirla almeno in parte non è cosa facile. La sinistra e i sindacati propongono di raddoppiare dall’1,5% al 3% la tassa straordinaria sui capitali scudati. Sarebbe sufficiente un aumento al 2,5%, secondo calcoli governativi non ufficiali. Il fatto è che anche l’1,5% è a rischio, e secondo molti esperti sarà difficile recuperare i 2,1 miliardi previsti da chi aveva usufruito degli scudi.
Il secondo capitolo, su cui l’interesse è bipartisan, è quello dell’Ici prima casa. Il Pdl è sempre stato contrario al ripristino dell’imposta che il governo Berlusconi aveva cancellato. La trattativa in corso percorre un doppio binario: da una parte potrebbe essere elevata la franchigia di 200 euro ora prevista; oppure, si potrebbero legare sgravi alla composizione del nucleo familiare. Famiglia più numerosa, soglia di esenzione dall’Ici più alta. Anche qui nasce il problema di copertura: il decreto cifra un gettito di 3,8 miliardi dall’Ici prima casa, una cifra molto importante e, soprattutto, sicura. La nuova Imu ha un impatto meno forte del ripristino della vecchia Ici: tuttavia, secondo il presidente dell’Istat Giovannini, potrebbe mettere in difficoltà la fetta più povera del Paese, circa 8 milioni e mezzo di famiglie. Da qui l’idea di aumentare la franchigia di 200 euro. Quanto all’Ici sugli immobili della Chiesa, su cui c’è polemica anche all’interno del Pdl, le esenzioni rimarranno.
L’aumento più morbido dell’età pensionabile è un intervento che non ha impatto nel breve periodo, cioè nei prossimi uno o due anni; tuttavia, si mettono a rischio risparmi futuri consistenti, e un annacquamento del capitolo pensioni potrebbe non piacere ai mercati che, non bisogna scordarlo, stanno sempre con il fucile puntato nella direzione del nostro Paese. Più che ai partiti questa modifica interessa ai sindacati: l’allungamento rapido dell’età pensionabile colpisce, come spiega efficacemente il senatore Pd, Pietro Ichino, il cuore dei loro iscritti e non le generazioni più giovani e non sindacalizzate.
Indicizzazione sì, Ici e pensioni d’anzianità ni. Su questa base si tratta ancora per qualche giorno, con l’ipotesi di mettere nero su bianco un maxi emendamento su cui porre in Aula la questione di fiducia.

Nell’aula della Camera il decreto approda lunedì, e Pier Ferdinando Casini si dice certo che alla fine la richiesta di fiducia ci sarà. Fin qui il possibile, poi il folklore: i vendoliani di Sinistra e libertà hanno presentato una «contromanovra» che ipotizza, fra l’altro, un’aliquota Irpef del 49% e la riduzione drastica delle Forze armate.

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