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La Roma cancella Zeman con Florenzi cuore di nonna

In 13 minuti Destro e l'azzurro stendono il Cagliari. Garcia aggancia la Juve: "Prova di maturità"

La Roma cancella Zeman con Florenzi cuore di nonna

Roma - Al ritorno all'Olimpico da avversario, Zdenek Zeman non lascia traccia. Un po' come aveva fatto nella sua ultima deludente esperienza a Trigoria. Così la Roma risponde alla Juventus senza sforzarsi più di tanto e la coppia regina dell'ultimo campionato scava già un solco con le altre della serie A. Bastano 13 minuti e un Florenzi ispiratissimo per abbattere un Cagliari evanescente e di fatto mai in partita. «Dopo aver visto i giallorossi giocare contro il Cska, ci siamo spaventati e siamo rimasti a guardare gli avversari», l'ammissione del boemo - accolto all'Olimpico da fischi ma anche da qualche applauso - che, al netto della differenza tecnica tra le due squadre, ha la colpa di non essere stato in grado di motivare i suoi.

E se per Zeman è già tempo di processi (un punto in tre partite), Garcia viaggia invece con le vele spiegate. Tre successi su tre, cinque gol segnati e nessuno incassato, differenza reti migliore rispetto alla Juve. E la consapevolezza di poter rinunciare a cuor leggero a Totti, tenuto in panchina come a Empoli e ormai centellinato con intelligenza dal condottiero francese. «Abbiamo fatto un gran mercato per avvicinarci a loro, vedremo se il tempo ci darà ragione», così l'allenatore giallorosso.

Il protagonista di giornata diventa così un altro romano doc, quell'Alessandro Florenzi che gioca un primo tempo a mille all'ora, serve un cross al bacio per Destro, segna un bel gol al volo e poi regala un'immagine che fa venire i lucciconi a un intero stadio. La corsa sfrenata verso la tribuna si conclude tra le braccia di nonna Aurora, 82 anni, al suo debutto all'Olimpico. «Non mi aveva mai visto giocare, non lo aveva mai fatto nemmeno quando ero bambino e poteva farlo più facilmente - racconta il centrocampista -. Dopo la partita in Nazionale, in cui mi ero mangiato un gol, mi ha detto: “La prossima volta non preoccuparti, vengo io allo stadio per la prima volta e segnerai”. Le avevo promesso che sarei andato da lei se avessi fatto gol».

Le immagini indugiano sulle lacrime di nonna Florenzi: Alessandro le ricorda il marito calciatore. «Per fortuna la mia famiglia è pallonara, mi hanno tramandato questa passione e la sto portando avanti - dice ancora l'eroe di giornata -. Sono contento di averle dato questa gioia, la volevo condividere con tutto lo stadio. Ora però spero che certa gente non vada a casa sua a stressarle la vita». «Florenzi pagherà la multa per aver preso il giallo sull'esultanza del gol, ma credo che stavolta sarà felice di farlo. Il suo gesto è il lato bello del calcio», così Garcia.

Il gesto stile De Amicis di Florenzi illumina una partita senza storia e di fatto senza grandi emozioni dopo l'uno-due che stordisce il Cagliari. «Un segnale di maturità da parte dei miei, serve anche gestire la partita, specie con impegni ravvicinati e con il gran caldo», dice il tecnico. Poco male se Destro dice qualcosa al momento della sostituzione e lancia il fratino in panchina («io sono contento che abbia segnato, chiedete a lui se ha qualcosa...», chiude il caso Garcia) o se De Rossi esca in anticipo dal campo (risentimento al polpaccio sinistro, non sembra grave). «L'importante era prendere i tre punti, missione compiuta», conclude il tecnico.

E ora avanti con il Parma fra due giorni, con il ritorno di Totti e un altro inevitabile turnover.

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