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Corea del Nord, concesso dopo 60 anni incontro tra familiari

Un uomo di 96 anni ha potuto riabbracciare dopo oltre mezzo secolo la figlia lasciata bambina al di là del confine che separa il Nord dal Sud

Siamo nel 2010 ma ancora accadono episodi che ricordano le antiche tragedie familiari che si svolgevano presso il muro di Berlino, che impietosamente separava le due Germanie e i loro cittadini. Lacrime di incredula felicità hanno rigato ieri i volti di un centinaio di sudcoreani che hanno potuto incontrare i parenti che vivono nel recluso regime comunista a nord della penisola e che non vedevano da 60 anni, dalla guerra tra le due Coree del 1950-53.
La Corea del Nord ha permesso loro di attraversare il confine: un appuntamento, organizzato da tempo, che avrebbe potuto essere annullato dopo lo scambio a fuoco di venerdì tra militari dei due Paesi al confine. Spari che hanno fatto temere un innalzamento della tensione ma che probabilmente sono stati innescati da un «errore» di un soldato di Pyongyang.
Kim Hae-jung ha 96 anni e ha potuto riabbracciare la figlia, Woo Jeong-hae, lasciata bambina 60 anni fa e divenuta ormai una donna matura. «Non ti ho mai dimenticata, ti ho sempre vista nei miei sogni», sono state le parole di Kim che ha potuto esaudire l'ultimo desiderio della sua vita. Nei prossimi giorni, sarà la volta di cento nordcoreani che potranno finalmente oltrepassare il confine per rivedere i loro cari a Seul.

Gli incontri dureranno una settimana e segnalano un allentamento della tensione tra i due Paesi.

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