Cori razzisti al baby calciatore A insultarlo i papà degli avversari

Peggio dei tifosi ci sono solo i genitori-tifosi. E lo hanno dimostrato sabato scorso a Casier (Treviso), durante e dopo la partita della categoria Esordienti, cioè ragazzini tra gli 11 e i 12 anni, tra Casierdosson e Silea. I genitori della società ospite non hanno trovato di meglio che offendere un baby calciatore di colore del Casierdosson, prendendolo di mira con epiteti razzisti. Secondo il rapporto dell’arbitro, inorridito per quel che gli è capitato di sentire, lo show sugli spalti è iniziato al 10° del secondo tempo. Il referto arbitrale parla di «insulti discriminatori di origine razziale», quanto basta per indurre il giudice sportivo a multare il Silea, che dovrà pagare 600 euro per la stupidità assoluta dei propri «sostenitori».
Di fronte ai commenti scandalizzati di tutti, addetti ai lavori e no, il presidente del Silea ha preannunciato ricorso. «Non è successo nulla di quello che è stato scritto - ha protestato - il referto è uno scandalo».

Sarà, ma l’unica proposta sensata arriva da Diego Bortoluzzi, ex capitano di quel Treviso che scese in campo con la faccia dipinta di nero per difendere dai cori razzisti il compagno di squadra nigeriano Akeem Omolade: «Impediamo ai genitori di entrare e facciamo le partite a porte chiuse».

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