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Cornigliano Quartiere sotto l’assedio rom: «Non ne possiamo più»

Macchine sfasciate, furti in costante aumento, aree che vengono sgomberate per poi essere occupate nuovamente. Eppoi, quell’aggressione all’anziano parroco della chiesa di San Giacomo Apostolo. Cornigliano è ormai quartiere di frontiera, uno di quelli che la Lega Nord vorrebbe presidiare per evitare che abusi contro i genovesi continuino ad essere messi in atto senza che nessuno intervenga. Tre campi abusivi nel giro di pochi metri: in corso Perrone nelle vecchie cisterne di fronte all’Ansaldo, in salita Padre Umile dove ieri sono intervenuti nuovamente i carabinieri e in via dell’Acciaio dove una cinquantina di rumeni stanno creando continue problematiche alla popolazione.
«L’altra sera stava per scoppiare la rivoluzione - racconta Maurizio Amorfini, consigliere municipale della Lega Nord -. Andavano avanti e indietro con le loro auto di grossa cilindrata sfrecciando a tutta velocità e rigando le auto posteggiate. La gente è scesa in strada per farli smettere e come risposta questi zinagri hanno cominciato a lanciare sassi contro di loro». Situazione sempre più allarmante considerando l’episodio che ha visto come vittima il parroco del quartiere. In tre sono entrati in chiesa, due uomini e una donna, rubavano dalle cassette dell’elemosina e prima di fuggire hanno anche colpito con calci e pugni padre Giacomo Pala e il fratello. «È solo l’ultimo di una serie di episodi spiacevoli - contesta Amorfini -. Siamo al limite della tolleranza e anche da parte delle forze dell’ordine abbiamo scarsa tutela».


Peggiora anche la situazione di via Bagnara, vicino al depuratore di Cornigliano, diventato punto strategico per i rom: rubano le auto e le vengono a smontare in questa zona per poi rivendere i pezzi. Oppure cambiano la targa (come dimostra la foto) e le utilizzano. Tutto succede sotto gli occhi di un quartiere incredulo: «La polizia municipale sa tutto, ma fa finta di niente».

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