Cornigliano: la strada a mare ingrana la marcia

Cornigliano: la strada a mare ingrana la marcia

Smantellato un primo pezzo degli elettrofiltri dell'ex stabilimento Ilva. Obiettivo: liberare le aree necessarie per l'avvio dei lavori per la nuova Strada urbana di scorrimento a mare. Ieri mattina è stata impartita la benedizione per i nuovi cantieri, che consentiranno di liberare le aree dell'attraversamento della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia, così da poter permettere l'accesso alla nuova strada a scorrimento direttamente da piazza Savio. «Parte oggi un cantiere storico - annuncia il presidente della Regione Claudio Burlando - che toglie a Cornigliano, non solo l'inquinamento da industria, ma anche l'inquinamento da traffico. Si incomincia demolendo questi elettrofiltri, e poi tra gennaio e febbraio, si procede con i lavori veri e propri, cioè quelli stradali». «Credo che il cantiere impegnerà per tre anni le maestranze, quindi alla fine del 2012, inizio 2013 raggiungeremo l'importante traguardo della nuova strada. Obiettivo - prosegue Burlando - di cui si parla da quando venne a Genova Giovanni Paolo II. Si incominciò a parlare della strada del Papa nell’85, e adesso nel giro di pochi anni, si avrà una viabilità nuova ed efficiente, che consentirà di restituire Cornigliano a un traffico di relazioni più locali, recuperare facciate, dando un segnale importante di rilancio a questa delegazione». A dirsi soddisfatto è anche Enrico Da Molo, il direttore generale di Società per Cornigliano che precisa: «il quadro economico è di 152 milioni di euro, di cui 102 per i lavori, 50 invece le somme a disposizione, che comprendono imprevisti ed eventuali extra costi, che auspichiamo di non dover sostenere. Alla fine il costo finale dovrebbe aggirarsi intorno ai cento milioni di euro: due terzi a carico della Società per Cornigliano, un terzo a carico dell'Anas». Soldi che serviranno dunque per proseguire verso levante la nuova strada di scorrimento, che correrà in viadotto, parallela alla ferrovia, lungo le aree dell'ex stabilimento dell'Ilva ritornate alla disponibilità pubblica, oltrepasserà il torrente Polcevera con un nuovo ponte, e una volta giunta sulla sponda sinistra (Sampierdarena), si ricongiungerà a Lungomare Canepa. Il collegamento della nuova arteria con la viabilità urbana avverrà tramite tre rotatorie a raso (in piazza Savio, in corrispondenza dell'allineamento con via San Giovanni d'Acri e nella zona di Fiumara) collegate all'asse principale da dieci rampe. Sulle principali rotatorie di levante e ponente, confluiranno anche la futura viabilità del torrente Polcevera, tale da permettere un accesso diretto, senza interessare l'abitato di Cornigliano e di Sampierdarena. La nuova strada sarà lunga 1,6 chilometri: sono previste lungo l'asse, tre corsie per senso di marcia, tranne che in corrispondenza del nuovo ponte sul Polcevera, dove le corsie diventeranno quattro. L'entusiasmo del sindaco Marta Vincenzi per l'avvio dei lavori, ieri è stato tale che, si è sbilanciata fino al punto di prendersi gran parte dei meriti: «la città si sta sbloccando - ha sottolineato soddisfatta - E permettetemelo è anche merito di questa giunta. La nuova strada consente di recuperare tutta la dimensione strategica delle infrastrutture, che sbloccano il ponente della città, e rideterminano nel nuovo piano regolatore, l'organizzazione infrastrutturale di Genova». Ma è Sandro Biasotti che smorza gli entusiasmi e ricorda: «Con la strada urbana di Cornigliano si continua il recupero iniziato da me.

È un’opera fondamentale, un nuovo tassello nel recupero di quella parte di città, che io avevo iniziato da presidente della Regione, ricordo che avevo individuato i finanziamenti per l'accordo di programma su Cornigliano».

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