Coronavirus

Coronavirus, ora spunta un secondo video del Tgr Leonardo

La teoria complottista, secondo cui il coronavirus sia nato in un laboratorio di Whuan, trova nuovo terreno fertile grazie a un altro servizio del Tgr Leonardo, stavolta datato febbraio 2020

Coronavirus, ora spunta un secondo video del Tgr Leonardo

Il coronavirus è stato creato in laboratorio? Se da un lato la comunità scientifica, a partire dal noto professor Roberto Burioni, si è affrettata ad affermare l'origine assolutamente naturale del virus che sta mietendo vittime in tutto il mondo, dall'altro la teoria complottista trova terreno fertile grazie a un altro servizio del Tgr Leonardo, stavolta datato febbraio 2020.

Nel filmato di cinque anni fa si parlava di un esperimento che alcuni scienziati cinesi stavano portando avanti attraverso la creazione artificiale di un “supervirus polmonare da pipistelli e topi". Il professore di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, dalle pagine del Corriere della Sera, ha spiegato che "il lavoro scientifico del 2015 a cui si riferisce il video, e che fu un bellissimo lavoro, pubblicato su Nature, non ha nulla a che fare con il virus che è emerso nel 2019".

Anche il direttore della TgR, Alessandro Casarin, aveva subito precisato che la stessa rivista Nature ha recentemente chiarito che il Covid-19 ha un'origine naturale, ma nel servizio andato in orda lo scorso 17 febbraio il Tgr Leonardo fa riferimento a un report di due biologici della South China University, Botao Xiao e Lei Xiao che la pensano diversamente. I due scienziati ritengono che il Coronavirus potrebbe essere 'sfuggito' da un laboratorio dedicato allo studio delle malattie infettive che si trova a poche centinaia di metri dal mercato del pesce di Wuhan, focolaio dell'epidemia. In questo secondo servizio della Rai si ribadisce chiaramente questa teoria. "Il nuovo Coronavirus è sfuggito dal laboratorio di massima sicurezza di Wuhan, sempre più probabile", dice il giornalista.

David Puente, su Open, però, mette in discussione la validità del dossier dei due biologici cinesi in quanto "il testo proviene dal sito ResearchGate, un social network che permette ai ricercatori di caricare i propri lavori. Non è una rivista scientifica e non esegue una peer-review. Il documento in questione risulta rimosso dal social, ma ne rimane una copia cache". Tanto basta, però, per alimentare nuovi dubbi su come sia nato e si sia sviluppato un virus che, al momento, ha prodotto più di mezzo milione di contagiati e oltre 24mila morti in 176 Paesi. Gli Stati Uniti, con 86mila persone contagiate, sono i più colpiti, ma è l'Italia ad aver subìto il maggior numero di vittime (8215 decessi contro i 4365 della Spagna e i 3174 della Cina).

Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, chiarisce: "Sulla possibile creazione del coronavirus in laboratorio voglio ribadirlo in maniera chiara: non facciamo del fanta-bioterrorismo, abbiamo evidenze che indicano chiaramente che non c'è stata possibilità di una generazione in laboratorio, è stato pubblicato su una delle riviste più importanti al mondo, ed è stato confermato recentemente, evitiamo di alimentare cose che non hanno nessuna consistenza scientifica".

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