Corruzione, per i siti Italia peggio del Ruanda

Arriva puntuale anche quest’anno la discussa relazione di Transparency International sulla percezione della corruzione nella pubblica amministrazione. L’Italia nel 2010 occupa il 67° posto al mondo per trasparenza, dietro il Ruanda

Arriva puntuale anche quest’anno la discussa relazione di Transparency International sulla percezione della corruzione nella pubblica amministrazione, notizia subito rilanciata dai principali siti d’informazione. L’Italia nel 2010 occupa il 67mo posto al mondo per trasparenza (nel 2009 era 63ma), addirittura dietro il Ruanda, e un solo gradino sopra la Georgia. In testa alla graduatoria figurano Danimarca, Nuova Zelanda e Singapore. Classifica stilata in base all’indice che misura la «percezione della corruzione che manager, imprenditori, uomini d’affari e analisti politici si fanno di un Paese», soprattutto sulla base delle notizie riportate dai media. «Il punteggio così basso dell’Italia è dato in considerazione di dodici mesi caratterizzati dal riemergere di fatti corruttivi, o sospettati tali, a vari livelli di governo locale, regionale e nazionale e che ha visto coinvolti sia funzionari sia esponenti politici di ogni schieramento», riporta la sezione italiana di Transparency International. Ma a esultare da noi è l’opposizione.

«Una bocciatura internazionale per Berlusconi», attacca il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi. Replica il vicepresidente dei deputati Pdl, Osvaldo Napoli: «L’Italia non è affatto fanalino di coda. E il ddl anticorruzione metterà la parola fine alla questione».

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