Corsa per le comunali si discute sulle primarie. Fdi non ne vuol sapere ma la Lega insiste

In Regione resa dei conti sul caso Picchi. Il Presidente del Senato critica il voto segreto

Corsa per le comunali si discute sulle primarie. Fdi non ne vuol sapere ma la Lega insiste
00:00 00:00

La campagna elettorale per le comunali è iniziata quanto meno nel centrodestra, che dimostra di avere le idee chiarissime sul disegno della Milano del futuro. In sostanza l'idea è che sia necessario smantellare quanto fatto in questi 14 anni di amministrazione del centrosinistra che "ha fatto solo danni, a partire dai divieti alla circolazione, alla mobilità sostenibile al caro affitti, per non parlare dell'urbanistica". In sostanza una politica guidata dall'ideologia e attenta solo ai salotti buoni, che dimentica i milanesi che vivono fuori dal centro, come sottolinea il leader del Carroccio Matteo Salvini nel suo intervento in occasione dei 10 anni di Confcommercio Mobilità. "Abbiamo il dovere di proporre una Milano che guarda avanti, ma non lascia indietro nessuno".

Il tema più spinoso è la scelta del candidato sindaco, argomento sul tavolo delle segreterie nazionali dei partiti, ma con una novità: le primarie di coalizione, idea che sta circolando da giorni e che vede gli alleati del centrodestra abbastanza tiepidi e su posizioni diverse. Così se settimana scorsa il governatore lùmbard Fontana aveva liquidato la questione con un "non fa parte della mia cultura e quindi non sono in grado di valutare il discorso. Molte volte dalle primarie nascono anche un po' di pasticci, come è successo in tante realtà", ieri l'europarlamentare della Lega Isabella Tovaglieri ha aperto: "Vengo da Busto Arstizio, che è l'unica e la prima città del centrodestra ad aver sperimentato le primarie per scegliere il candidato sindaco del centrodestra, che poi ha vinto. Ogni volta in cui c'è una consultazione democratica la Lega non si tira indietro".

Distante la posizione di Carlo Fidanza, capodelegazione di FdI al Parlamento europeo: "Noi non siamo particolarmente appassionati al tema del metodo. Bisogna sicuramente scegliere, scegliere in fretta. Non ci appassiona nemmeno l'atavica diatriba tra civico e politico. Dobbiamo scegliere il candidato migliore e più competitivo possibile nel tempo più giusto possibile, che vuol dire non troppo presto ma non troppo tardi". Il riferimento è alla precedente campagna per le comunali: "L'altra volta - ricorda - siamo arrivati troppo tardi e abbiamo preteso da una persona assolutamente di grande valore che recuperasse da solo un gap competitivo che avevamo con la sinistra e che non poteva essere recuperato in due mesi". E ha concluso: "Lavoreremo sodo per dare un'offerta politica di forte alternativa a un'amministrazione Sala che è cadente, che ha esaurito la sua corsa, come si evidenzia tutti i giorni. Non c'è più propulsione da parte della sinistra nel governo di Milano, c'è voglia di cambiare e noi dobbiamo essere capaci di interpretare questa voglia".

Ma ieri è stata anche l'occasione per una resa dei conti nel centrodestra lombardo e difendere nuovamente la sottosegretaria allo Sport Federica Picchi, in quota Fdi, sfiduciata in consiglio regionale con voto segreto e che il partito, pur facendo quadrato, non è riuscito a proteggere dai franchi tiratori alleati.

Qui è di nuovo La Russa che bacchetta il "suo" presidente del consiglio lombardo Federco Romani: "Il ruolo di federica Picchi non è mai stato messo in discussione. Semmai non ho capito perché hanno votato col voto segreto. Secondo me il presidente del Consiglio regionale doveva valutare meglio il voto palese".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica