«Corso Dogali in mano ai drogati»

«Vuoi unirti a noi?» domandano due ragazzi che mi vedono passare nella zona dei giardinetti pubblici tra corso Dogali, via Brignole De Ferrari e la sottostante via Bellucci. Stanno giocando? Si stanno bevendo una birra? Stanno facendo due chiacchiere tra amici? No, sono armati di siringhe e si stanno facendo una bella puntura, non certo prescritta dal dottore della mutua.
Vedendo il mio rifiuto domandano: «Disturbiamo?» Verrebbe da rispondere proprio di sì, sia per lo spettacolo offerto ai passanti, sia per il successivo abbandono delle siringhe in mezzo alla strada e alle panchine. A che ora pensate sia accaduto questo episodio? Tarda serata? Vi sbagliate: sono appena le 10.30 di mattina. Un signore che passa col cane spiega: «Non hanno più pudore. Fanno quello che vogliono. A tutte le ore. Nessuno dice più nulla. Ma un giorno di questi organizzeremo noi una ronda che le dico io... Non faccia il mio nome, mi raccomando. Mia moglie è esasperata e sempre in ansia per i nostri figli. Impossibile andare avanti così!».
Passa un altro signore, anche lui col cane al guinzaglio: «Una volta lo lasciavo libero, ora persino ai giardinetti devo tenerlo legato! C'è un tappeto di siringhe in mezzo all'erba incolta!» E scandisce sillabando: «Una ver-go-gna». Un altro residente di via Bellucci spiega: «Ho anche mandato una foto al Secolo XIX prima delle elezioni, ma non si sono degnati di pubblicarla. Sarebbe stato un atto di accusa troppo evidente per l'attuale giunta di circoscrizione... che infatti ha perso. La gente era stufa! Ma ora la nuova giunta deve darsi da fare!».
Tra l'altro, fa notare un signore, a pochi passi dalla zona c'è l'entrata del liceo classico Colombo.

«Non le dico di sera: un via vai di prostitute! Oltre a traffici di droga con tanto di spacciatori. Dalle finestre di casa mia li vedo, con questi occhi». E conclude con una domanda rivolta a chi ha potere di intervenire ma nulla sta facendo: «È questo l'esempio che vogliamo dare ai nostri ragazzi?».

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