Un corso per imparare ad amare Ecco come sarà la nuova materia

RomaIl titolo fa venire in mente Flaubert, il romanzo di formazione, proietta indietro di almeno due secoli, alle crinoline e alle passioni che sconvolgono la giovinezza. Al progetto di legge numero 2814 va riconosciuto un profumo di romanticismo che non si trova facilmente nella politica: «Introduzione dell’insegnamento dell’educazione emotivo-sentimentale nei programmi scolastici».
Anche negli uffici legislativi della camera e del Popolo della libertà, alla lettura del titolo i funzionari reagiscono con una sorta di rispettoso stupore: «L’educazione sentimentale... no, ci spiace, la proposta di legge è appena stata presentata, ma non è ancora disponibile».
Il testo è stato depositato dalle deputate del Pdl Giulia Cosenza e Flavia Perina il 16 ottobre, al momento «da assegnare in commissione». Ed è profondamente serio, «non banalizziamo, non diciamo che una proposta di legge romantica», chiarisce al Giornale la prima firmataria, la campana Giulia Cosenza. Cioè è anche questo. Perché la prima notizia è che finalmente in politica si parla d’amore. Arrivano parole sconosciute agli archivi di Montecitorio. Emozioni, sentimenti. Mai sentite, mai scritte.
Il sentimento proposto come materia non è però quello sdolcinato della nuova letteratura adolescenziale, ma una tenerezza che comprende tutti i colori del cuore.
L’articolo 1 del progetto di legge dice: l’educazione emotivo-sentimentale può «offrire una visione sana del rapporto tra i sessi all’insegna dell’amicizia, della solidarietà e del rispetto».
Come si insegna la matematica e l’inglese (e in futuro, magari, anche dialetto e islam) nelle classi si dovrebbero tenere lezioni d’amore: «In molte scuole è adottata l’educazione sessuale - spiega Giulia Cosenza - ma parlare di sesso senza parlare della sfera emotiva e sentimentale significa viziare i rapporti». L’educazione sentimentale andrebbe a integrare le ore di educazione sessuale. Si tratta cioè di cambiare nome a quella materia, completarla e nobilitarla con l’altra metà della passione. L’amore oltre al sesso.
È l’agape che vince sull’eros, la purezza sull’egoismo. Un dibattito che ha deliziato e tormentato la storia umana, da Platone al cristianesimo. Tantopiù da riprendere adesso. Allora parliamo d’amore: «Viviamo in una società ipersessuale e ipererotizzata - dice ancora la deputata del Pdl -. Nel progetto di legge abbiamo scritto che in questo momento l’idea della donna è svilita. E sono sviliti anche i rapporti umani, i sentimenti e le emozioni. Spesso i bambini non hanno una consapevolezza di una emotività positiva. Pensiamo al bullismo e alle droghe a scuola».
L’immagine della donna è ormai «legata esclusivamente alla sessualità». I media, si legge nella presentazione della proposta «vendono alle nostre figlie l’immagine di ragazze sexy, dive e mangiatrici di uomini». La semplice educazione sessuale a scuola risulta quindi «essere incompleta, non contemplando nella stessa misura sia la sfera fisica sia quella emotiva».
E a chi pensa a un nuovo femminismo antivelinista - guardacaso proposto da due finiane - arriva la seconda risposta contro gli stereotipi: «Insegnare le emozioni a scuola può favorire migliori rapporti tra uomo e donna, la complementarietà tra i due sessi e non la conflittualità».


All’articolo 2 della proposta di legge si prevede che il ministero della Pubblica Istruzione emani «uno o più decreti legislativi» per l’inserimento della nuova materia. Un comitato scientifico stabilirà le «linee guida» (articolo 3) per l’insegnamento «dell’educazione emotivo-sentimentale» nella scuola dell’obbligo.

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