Con il corso di italiano ti danno anche la colf

Con il corso di italiano ti danno anche la colf

(...) usufruirne gratis. Agli immigrati, invece, non solo è garantito senza onere un corso che si divide su più livelli, ma anche considerevoli strumenti di supporto che nessun altro ha a disposizione.
Questo è quanto prevede il piano triennale per l’inserimento dei cittadini immigrati, di cui il Giornale ha già parlato nell’edizione di ieri. Ma uno dei blocchi finanziati dall’ente di piazza De Ferrari è già partito, finanziato con 360mila euro con riferimento alla legge regionale 7/2007 e gestito, tra gli altri, da Arci Liguria, Auser e Isforcoop. 32 corsi per tutta la Liguria completamente gratuiti, appunto, ma con utili strumenti di supporto che agli italiani non vengono garantiti. Ci sono i moduli di recupero, cioè un sostegno ai corsisti con problematiche più delicate rispetto all’apprendimento della lingua. C’è il babysitteraggio per chi non sa dove lasciare i propri figli durante le ore di lezione con operatori che arrivano a domicilio prima che l’immigrato esca di casa per andare in aula; oppure presso le sedi formative con presenza di operatori, educatori e animatori qualificati. Poi le azioni di supporto domiciliare con interventi di personale per l’assistenza ad anziani e aiuto anche nella gestione pratica della casa come ritiro della spesa, medicinali che arrivano a domicilio, disbrigo di pratiche burocratiche ed ulteriori servizi specialistici «con personale qualificato per l’assistenza, qualora si presentino problematiche tali da richiederlo», si legge nella brochure di presentazione distribuita dall’Arci. Basta? Nemmeno per sogno perché a corredare il servizio arrivano i buoni pasto e dei servizi di trasporto, cioè mezzi pubblici gratuiti o trasporto casa- ente di formazione organizzato dall’associazione che tiene il corso di italiano. Le sole azioni di accompagnamento costano alla collettività ben 150mila euro.
«Con queste soluzioni si continua a dare precedenza agli immigrati rispetto agli italiani, ai liguri, ai genovesi che hanno necessità simili - attacca Matteo Rosso, capogruppo del Pdl in consiglio regionale -. Qui non si tratta più di enunciazione di principi sul rispetto degli stranieri che vengono a vivere nel nostro Paese, c’è davvero qualcosa che non torna».
Rosso, che già si era espresso in maniera fortemente critica sul piano triennale dell’immigrazione torna a ribadire l’impegno del Pdl perché «certe esagerazioni vengano bloccate.

Abbiamo il massimo rispetto per gli immigrati ma non tolleriamo che abbia più diritti dei liguri: ci vuole pari dignità. Se la Regione potrà permettersi di finanziare corsi con tutti i supporti collegati anche per gli altri percorsi formativi ben venga. Altrimenti tutto deve essere ridimensionato».

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