Corte Costituzionale, morto l'ex presidente Giuliano Vassalli

Stroncato all'età di 94 anni da un arresto cardiaco. L’ex ministro della Giustizia è deceduto nella sua abitazione mercoledì scorso, ma la notizia della morte è stata data ad esequie avvenute per disposizione testamentaria

Corte Costituzionale, morto 
l'ex presidente Giuliano Vassalli

Roma - E' morto all'età di 94 anni Giuliano Vassalli, ex ministro di Grazia e giustizia e presidente della Corte Costituzionale. Secondo quanto si apprende, Vassalli sarebbe deceduto nella sua abitazione per un arresto cardiaco mercoledì scorso, ma la notizia della morte è stata data ad esequie avvenute per disposizione testamentaria. "È venuta a mancare una figura di straordinario carisma e personalità - ha commentato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano - un uomo eccezionale che ha segnato il corso della storia repubblicana del nostro Paese".

La scelta antifascista Vassalli era nato Perugia il 25 aprile 1915. Figlio del civilista Filippo Vassalli, ha compiuto gli studi universitari negli anni del fascismo, laureandosi a Roma a La Sapienza nel 1936. È solo durante gli anni della Seconda guerra mondiale che matura la sua scelta antifascista ed entra, l’8 settembre 1943, nella Resistenza romana e dall’ottobre 1943 alla fine di gennaio del 1944 fa parte della Giunta militare centrale del CLN. Nel gennaio del 1944 organizzò l’evasione di Sandro Pertini e Giuseppe Saragat dal carcere di Regina Coeli. Fu fatto prigioniero a Roma dai nazisti nell’aprile 1944. Viene recluso nel carcere di via Tasso dove è anche sottoposto a pesanti torture da parte delle SS. liberato per intercessione di Pio XII la vigilia dell’arrivo a Roma delle forze armate angloamericane il 4 giugno 1944 .

Carriera universitaria e politica Avvocato e docente universitario, ordinario di diritto e procedura penale, ha insegnato nelle università di Urbino, Pavia, Padova, Genova, Napoli e infine Roma, dove ha concluso la la sua carriera accademica nel 1990. Durante la sua attività politica è stato consigliere comunale e capogruppo del Partito Socialista Italiano (Psi) a Roma dal 1962 al 1966; deputato dal 1968 al 1972; senatore e capogruppo parlamentare dal 1983 al 1987. È stato ministro di Grazia e Giustizia nel governo Goria dal 28 luglio 1987 al 13 aprile 1988, nel governo De Mita dal 13 aprile 1988 al 22 luglio 1989, nel governo Andreotti VI dal 22 luglio 1989 al 31 gennaio 1991. È stato anche candidato del Psi alla presidenza della Repubblica nel 1992, quando però venne eletto Oscar Luigi Scalfaro.

Al soglio della Consulta È stato nominato giudice costituzionale dal presidente della Repubblica Cossiga il 4 febbraio 1991, e ha giurato il 13 febbraio 1991. È stato eletto presidente l’11 novembre 1999. Cessa dalla carica di presidente e di giudice il 13 febbraio 2000. Vassalli, autore peraltro di diversi testi di diritto, ha fatto parte di tutte le commissioni insediate dal 1946 al 1968 e dal 1972 al 1978 per la revisione del codice penale e di quello di procedura penale. Nel 1987, come ministro di Grazia e Giustizia, ha presenta una riforma del codice di procedura penale, approvata nel 1988 ed entrata in vigore l’anno successivo. Sempre nel 1987 ha presentato un disegno di legge di riforma parziale del codice di procedura civile, approvato, con numerose integrazioni, nel 1990. Su Facebook è presente un gruppo di discussione che chiedeva da tempo che Vassalli fosse nominato senatore a vita. 

Il ricordo di Napolitano Commosso omaggio a Giuliano Vassalli dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "è scomparsa con Giuliano Vassalli una delle maggiori personalità della vita politica e culturale dell’Italia repubblican", scrive il Capo dello Stato in un messaggio alla famiglia. "È scomparsa - sottolinea Napolitano - con la discrezione che lo caratterizzava insieme con altre doti sempre più rare come quelle del rigore intellettuale e morale e della sobrietà dei comportamenti. Senza mai esibire il suo passato di antifascista e combattente della Resistenza, poteva presentarsi come una delle più belle figure di protagonista di quelle drammatiche vicende. È stato un grande giurista, impegnato a dare contributi eminenti all’attività parlamentare e di governo nel campo della giustizia.

È stato un uomo politico di forte e limpida ispirazione socialista e democratica. Anche dopo aver prestato il suo alto servizio alla Corte Costituzionale da giudice e da Presidente, non ha mai cessato di far sentire la sua voce e il suo saggio consiglio".

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