Luca Fazzo
Prosegue la scalata delle donne ai gradi più alti della magistratura: le esponenti del gentil sesso, che sono già oggi in maggioranza tra le toghe italiane, stanno colmando il gap che finora riservava in prevalenza ai colleghi maschi la copertura dei posti chiave.
Da ieri, anche la Corte d'appello di Milano ha per la prima volta un presidente donna: è Marina Tavassi, che ieri si è ufficialmente insediata dopo la nomina da parte del Csm. La Tavassi, che proviene dalla sezione del tribunale specializzata in diritto d'impresa, ha dedicato proprio alle colleghe una parte del suo primo discorso: «Consentitemi un saluto particolare alle donne di questo palazzo, alle mie amiche. Ci siamo impegnate tanto, tute insieme, e siamo crescute in questi ani come responsabilità e come impegno, siamo arrivate a rivestire ruoli apicali nella magistratura. Tutte insieme ce l 'abbiamo fatta e tutte insieme continueremo in questo impegno». Ma ha anche ringraziato i colleghi maschi «che hanno favorito e accompagnato questa crescita».
Marina Tavassi raccoglie l'eredità di Giovanni Canzio, che dalla presidenza della Corte d'appello di Milano ha fatto il balzo alla presidenza della Cassazione, la carica più importante d'Italia, e che venerdì prossimo verrà a Milano per la cerimonia ministeriale di insediamento della collega. A Milano la prima donna ad arrivare ad un posto chiave del palazzo di giustizia era stata Livia Pomodoro, prima presidente «rosa» del tribunale, andata in pensione nel 2014.
Mentre fatica ad affermarsi il ruolo femminile nei ranghi della pubblica accusa: non c'è mai stato un Procuratore generale donna nè un Procuratore della Repubblica donna: la prima a provarci è stata Ilda Boccassini, ma è stata sconfitta dal collega Francesco Greco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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