Corte dei conti, sanità maglia nera

Cresce il malcostume nella pubblica amministrazione, la diffusione dei casi di corruzione raggiunge sempre livelli molto alti e in numersoi enti pubblici si continua a ricorrere senza remore a incarichi e consulenze esterne. Sono accuse pesanti quelle lanciate ieri dal procuratore della Corte dei Conti del Lazio Luigi Maria Ribaudo e dal presidente Mario Ristuccia durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario contabile.
Le tangenti si continuano a pagare, soprattutto nel settore dei lavori pubblici, ma il magistrato punta il dito soprattutto su un altro genere di malaffare, più insidioso, perché in molti casi l’estrema leggerezza con cui vengono usate le risorse e la «disinvolta noncuranza del rispetto dei vincoli e dei limiti imposti dalla legge», non arriva a configurare un vero e proprio reato, ma ha comunque effetti catastrofici sulla spesa pubblica. Anche quest’anno le consulenze occupano un posto d’onore nella relazione del procuratore, che definisce «preoccupante» la persistenza del fenomeno. Il conferimento di incarichi e consulenze in molte amministrazioni, osserva Ribaudo, assume connotati «abnormi di ampiezza, tali da essere significativamente rivelatori dell’insufficienza degli interventi di contenimento posti in essere dall’amministrazione finanziaria, anche attraverso consistenti tagli ai finanziamenti di bilancio».
Attività «truffaldine» e «disfunzioni» sono in aumento in molti settori della pubblica amministrazione. Gli atti di citazione pervenuti nel 2008 alla Procura regionale sono 158, per un importo complessivo di risarcimenti richiesti pari a 582 milioni di euro, una cospicua parte dei quali riguardano la sanità pubblica. Tra le più corpose istruttorie in corso Ribaudo cita la maxi truffa per mandati di pagamento contraffatti nell’ambito della Asl RmC per un importo di un milione 160mila euro e un danno di circa 17,5 milioni per indebiti pagamenti delle case di cura private della RmH. Per l’attribuzione di compensi illegittimamente maggiorati al direttore generale del Policlinico Umberto I, la Procura ha quantificato un danno pari a 166.351. Un’altra citazione, per un danno pari a 300mila euro, riguarda invece illeciti commessi durante concorsi nella Asl RmC. È superiore ai due milioni e mezzo di euro, invece, il danno derivante da irregolarità nella gestione dei medicinali a carico del servizio sanitario nazionale finalizzata a procurarsi disponibilità da immettere nel mercato clandestino dell’Africa settentrionale. Anche nell’attività istruttoria il settore della sanità è quello che si incontra con maggiore frequenza. Ci sono sviluppi nelle vicende che hanno coinvolto le Asl RmB e RmC sui profitti illeciti. Nella RmH è in corso di accertamento il danno derivato dal mancato pagamento del costo delle sacche d sangue fornite alle case di cura convenzionate. La Procura ha inoltre segnalato l’esistenza di un danno superiore ai 4 milioni arrecato al Cotral per la manutenzione degli autobus con chiamata in giudizio sia dei responsabili dell’azienda sia della ditta esterna affidataria del servizio. Sempre nell’ambito del trasporto pubblico si registrano tre citazioni per danni da tangenti relative ad appalti per forniture all’Atac e all’Acotral di materiale rotabile, una per un milione di euro in occasione dell’acquisto di 60 tram. Anche la decisione del sindaco Gianni Alemanno di sospendere momentaneamente le strisce blu nel Comune di Roma è oggetto di osservazione da parte dei magistrati contabili, che stanno ipotizzando l’esistenza di un danno erariale derivato dai mancati introiti.
Nella relazione il presidente Ristuccia stigmatizza anche la lentezza della giustizia («una giustizia lenta può risolversi in una giustizia inutile») e la «disattenzione del legislatore» che tarda a pervenire ad una «disciplina del processo contabile consona all’evoluzione normativa».
La parte finale dell’intervento del procuratore Ribaudo viene dedicata ai giornali.

«L’apertura di molte istruttorie - scrive il magistrato - originate dalle notizie di stampa è divenuta ormai una costante. Va dato atto agli organi di stampa di un’attenzione sempre più vasta ai fenomeni di cattiva gestione del pubblico denaro».

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