La sinistra viene bocciata pure dagli studenti. Sono solo 600 gli iscritti ai partiti. Gli altri «fanno politica» in altro modo. Laccusa arriva dai collettivi universitari, dai militanti del movimento studentesco: è lanima moderata dell«Onda» che accusa i partiti di immobilismo, ma soprattutto di mancanza di carisma, tanto da non avere più quasi seguito. «Le giovanili di partito non si muovono per la protesta - si lamentano dai collettivi di Scienze politiche -. Il movimento studentesco è indipendente dai partiti, che hanno sempre meno seguito, e sono pochissimi quelli, tra chi scende in piazza o sale sui tetti, che hanno una tessera in tasca». «I giovani di Rifondazione - le fa eco un collega di università - e la sinistra giovanile (Ds) erano molto forti, ora hanno subito le trasformazioni dei loro partiti e le giovanili si sono svuotate». La politica è lenta, molto più rock la piazza. Ecco allora che la violenza degli ultimi scontri si può in parte spiegare anche così: i partiti che non hanno più presa sugli under 30, fanno sempre più fatica a controllare le frange più oltranziste che agitano manifestazioni e cortei.
A dirlo sono anche i numeri: il Pd milanese conta 320 iscritti tra i 14 e i 29 anni nel 2010. Non molti, tanto che per incrementare il numero, i responsabili chiedono a chi si iscrive ai Giovani democratici di prendere anche la tessera del partito.
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