Così Anna "la rossa" cercò di conquistare Snowden

I russi cercarono, con l'aiuto di una spia particolarmente avvenente, di carpire informazioni da Snowden, la talpa dello scandalo "datagate"

Così Anna "la rossa" cercò di conquistare Snowden

Quella rivelata da Boris Karpichkov, ex 007 del Kgb, sembra la trama di un film su James Bond.

Dopo lo scandalo "datagate", Edward Snowden - la "talpa" che fornì al Guardian informazioni su "Prism", il programma di raccolta e controllo dati dei servizi americani - ottenne ospitalità dalla Russia. Occasione ghiotta, ghiottissima, per i russi. Con Snowden in Russia si creava la possibilità di interrogarlo per carpire maggiori informazioni sui sistemi di difesa americani. Era però necessario intrattenerlo.

Ed ecco che Vladimir Skorik, membro dell'intelligence russa, escogita il piano: far sedurre Snowden ad Anna Chapman, bellissima 007 russa, meglio conosciuta con il nome di Anna "la rossa".

I due, secondo Karpichkov, si sarebbero incontrati l'anno scorso. L'ingresso in scena di Anna fu tutt'altro che segreto: con un tweet chiese la mano dell'ex agente americano. Sarebbe stata l'opzione migliore per Snowden: con il matrimonio avrebbe ottenuto anche la cittadinanza russa.

Tuttavia, l'agente americano non deve esser stato particolarmente colpito dalle curve della bella Anna, preferendo rimanere legato alla fidanzata storica, Lindsay Mills.

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