Così Antonella e Gerry Scotti si sfideranno a suon di bambini

Antonella Clerici sperava di farsi un autunno con i suoi bambini canterini senza l’incubo di quelli di Mediaset che «gemellano» i programmi. E invece no: a Canale 5 hanno cambiato idea e, invece dello show sul ballo (pure quello semi clone di Ballando con le stelle), manderanno in onda di nuovo Io canto. Insomma ci sarà una sfida diretta - anche se non nello stesso giorno - di due show molto simili. E anche stavolta Canale 5 (se i piani ancora allo studio diventeranno definitivi) potrebbe giocare d’anticipo, seppur di un soffio: dal 13 settembre, di lunedì, andrebbero in onda i bambini guidati da Gerry Scotti. Due giorni dopo, dal 15, quelli presentati dalla Clerici. Roba da stordire gli spettatori.
In soffitta, almeno per l’autunno, Guarda chi balla, il programma che doveva essere condotto da Federica Panicucci, comunque già molto impegnata a Mattino Cinque. Pare che i vertici di Canale 5 abbiano valutato che lo show non sarebbe stato abbastanza convincente: in effetti un programma del genere può riuscire solo se si lanciano in pista vip che ci si dedicano con cura. Si è preferito così andare sul sicuro con Io canto, che nella sua prima edizione ha dato ottimi risultati. Insomma, alla fine il tentativo della Rai di rendere la pariglia a Mediaset non è riuscito. Questa primavera Canale 5 aveva duplicato (realizzato dallo stesso regista Roberto Cenci) e anticipato Ti lascio una canzone. In risposta, il primo canale ha riprogrammato lo show per settembre sperando che il Biscione tenesse la seconda edizione per la prossima primavera. Ma è arrivata la contromossa Mediaset. Poco male: entrambi gli show hanno avuto ascolti altissimi e a settembre con tutta probabilità bisseranno il successo.
Comunque, dalle parti di Cologno, continua la «clone wars». Certo, in Tv tutti copiano e nessuno ha inventato niente...

però il giochino finale del nuovo preserale condotto dalla D’Urso richiama I soliti ignoti di Raiuno: non per nulla s’intitola L’apparenza inganna: invece dei mestieri, bisogna indovinare i gradi di parentela, ma siamo lì.