Il telefonino di Briatore squilla libero ma Flavio non risponde. Non è da lui. Dieci minuti dopo. Secondo tentativo. Eccolo. Dice: «Chiedo scusa ma...».
Sta festeggiando la promozione del Queens Park Rangers? «Macché, sono su una giostra. Con mio figlio».
È una notizia: luomo Billionaire alle giostre e non allo stadio a brindare per la vittoria del campionato di seconda divisione inglese?
«Però ho visto tutto in tv. Mi sono emozionato»
Non è neppure andato a Istanbul per accogliere la F1 nel Billionaire appena aperto in Turchia?
«No, sono in versione bambinaio».
Dallacquisto del Qpr alla promozione in quanto tempo?
«Tre anni. Esattamente come detto e pianificato».
Era già successo.
«Sì, quando presi in mano le redini della Renault F1: allinizio del mio mandato dissi che in tre anni avremmo vinto il mondiale e così è stato».
In Inghilterra avevate già vinto matematicamente la Championship (la serie B inglese), però incombeva la decisione federale per via di presunte irregolarità nellacquisto di un giocatore nel 2009. Rischiavate 15 punti di penalizzazione e addio promozione.
«E invece è andato tutto bene. Ieri lannuncio. La federazione ha fatto lindagine e ha trovato tutto a posto, semmai solo un errore a livello amministrativo. Sono felice. Anche perché i media inglesi avevano molto ricamato su questa vicenda e ovviamente le altre squadre avevano poi spinto».
La soddisfazione più bella?
«Ricordare che il Qpr era ultimo in classifica quando nel 2007 lho rilevato assieme a Bernie Ecclestone e a Lakshmi Mittal (70% il duo della F1, il resto al magnate dellacciaio, ndr) e saperlo ora in Premier League. Per di più ci è arrivato con largo margine sulla seconda».
E adesso la nuova sfida. Sarà un festival di derby londinesi col Chelsea, il Tottenham, lArsenal...
«La sfida principale è quella che abbiamo appena vinto. Il resto vedremo».
Cioè fa lo scaramantico e non si espone o pensa di cedere la squadra?
«Vediamo, vediamo. Lunedì ne parlerò con Ecclestone che ora è a Istanbul. Dobbiamo valutare. Tutto può succedere... magari poi facciamo un programma di due anni».
Avete già ricevuto delle offerte?
«Sì. Vale molto adesso. È una bel club, con una grande storia, col proprio stadio e ora è di nuovo in Premier league... Mancava dal 1996. E poi la squadra è giovane e abbiamo un fuoriclasse come Adel Taarabt».
Ora che lei è a tutti gli effetti luomo sportivo dei due mondi, F1 e calcio, in più è socio di Ecclestone, che ne pensa del consorzio Exor-Newsco (Agnelli-Murdoch) che vuole comprare il Circus?
«Giudico naturale che ci sia gente interessata e che si guarda attorno... È un investimento appetibile».
Restando in casa Agnelli, da tifoso Juve non è arrabbiato per i risultati?
«I tifosi si devono un po calmare. Bisogna che capiscano che la piazza di Torino non è più quella di una volta. Non ci sono più lAvvocato e suo fratello Umberto. Andrea Agnelli sta facendo un ottimo lavoro, ma il bacino di Torino più di tanto non può garantire ai club. Per tenere il passo di Milan e Inter bisogna spendere cifre importanti e non so se la proprietà sia disposta a farlo. Senza, con tutto il rispetto, diventa unaltra Fiorentina che può a volte fare un campionato importante... ma non si torna alla Juve di 10 anni fa».
E gli appassionati bianconeri che temono che gli Agnelli, comprata la F1, pensino ad altro?
«Linteresse per il Circus nasce perché la F1 è una fonte di profitto. Invece si sa che linvestimento nel calcio è a fondo perduto. Pensi a Galliani: credo sia il miglior manager del calcio, eppure se il Milan trionfa è per gli acquisti fatti direttamente da Berlusconi a gennaio».
Per cui se il nostro calcio fosse un business economicamente interessante ci sarebbe entrato?
«Diciamo che sì, mi avrebbe attirato, però sa che cosa cè ancora in Italia? Cè che è tutto esasperato, sembra che tutto sia deciso dagli arbitri, qui invece cè più fairplay, non cè moviola, se un giocatore sbaglia un gol a porta vuota alla fine è un errore come altri, così come quelli degli arbitri».
La Ferrari.
«Credo sia fuori dal mondiale. Lavorano 12 ore al giorno, ma se parti con quel distacco non raggiungi gli altri che lavorano anchessi 12 ore al giorno. Quanto ad Alonso, può motivare, indicare, ma se la macchina non cè...».
Le gomme Pirelli?
«Hanno fatto un gran lavoro, lultimo Gp è stato straordinario grazie a loro».
E se il consorzio arriva e si compra la F1, lei che doveva essere lerede di Ecclestone?
«Credo di conoscere bene il Circus, so che cosa si deve fare e intanto guardo che cosa succede... Non sono mica disoccupato».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.