Così i prestigiatori ci stupiscono ancora oggi

Che ne è oggi, della grande arte della «prestigiazione», quella che Harry Houdini manifestò con tanta maestria, sapendo soprattutto vender bene se stesso? Ne è passata di acqua sotto i ponti dalle prime antiche testimonianze egizie, che rappresentano i progenitori dei maghi moderni mentre eseguono il gioco dei tre bussolotti (tre bicchieri e tre palline che passano da una parte all’altra), la più tradizionale delle magie. Oggi il prototipo dell’illusionismo è David Copperfield, il grande mago americano, che ha registrato notevoli successi anche nella sua recente tournée italiana. Copperfield, con i suoi giochi strabilianti (curatissimi soprattutto nella presentazione, che è diversa rispetto a quella di ogni suo collega) è diventato un fenomeno: i suoi show richiedono il lavoro di centinaia di persone, i costi sono elevatissimi, i risultati eccezionali. Copperfield ha fatto «sparire» la Statua della Libertà davanti a un gruppo di persone sedute su una piattaforma galleggiante (che in realtà si muoveva impercettibilmente e così, quando si sono riaperte le tende che dalla piattaforma incorniciavano l’area della statua, questa non c’era più... perché era cento metri più in là), ha fatto svanire nel nulla il vagone di un treno, è riuscito a trasferire se stesso, e un ospite apparentemente scelto tra il pubblico, dal Forum di Assago a una spiaggia delle Bahamas, con «magico» ritorno nel giro di pochi minuti. Ma la vera grandezza e il segreto del successo di Copperfield, oltre all’originalità dei suoi trucchi, sta nel fatto che lui, sul palcoscenico, non si prende mai sul serio.
Il più noto dei maghi italiani, anche a livello mondiale, è il veneziano Aldo Savoldello, in arte Silvan, nome che gli impose Silvana Pampanini pochi minuti prima di una sua partecipazione televisiva, e che gli ha portato fortuna. Dopo aver calcato prestigiosi palcoscenici internazionali, con impeccabili numeri di manipolazione (carte e palline che appaiono e scompaiono dalle mani), Silvan è stato un grande manipolatore di colombe. Quello della tortora che sbuca da un foulard di seta fino a un attimo prima assolutamente vuoto, è un altro classico della magia: gli animali, avvolti in sacchetti di stoffa (chiamati «serventi»), sono segretamente sistemati in altrettanto speciali tasche cucite internamente al frac o alla giacca.
Ma non è per queste raffinate magie che Silvan è diventato famoso per il grande pubblico italiano. Sono stati infatti le «grandi illusioni» (nome con cui i maghi indicano i giochi di notevoli dimensioni, che implicano solitamente l’uso di una partner) a renderlo noto. Per primo ha portato nella Tv italiana la «Zig Zag illusion», grande invenzione dell’australiano Harbin: la donna entra in una cassa divisa in tre parti, dopo l’inserimento di lame metalliche, la parte centrale viene spostata fin quasi a farla uscire, lasciando apparentemente pochissimo spazio. Siccome sopra è visibile la testa, sotto un piede, e nella parte centrale spostata una mano, il pubblico ha l’impressione che la ragazza sia stata tagliata in tre parti. Cosa ovviamente non vera, dato che non è detto che la posizione del corpo all’interno dell’armadio verticale corrisponda a quella creduta dal pubblico. Silvan in Tv ha presentato anche molte levitazioni e sospensioni: da quelle più semplici sulla spada e sulla scopa (basate sul vecchio trucco ottocentesco inventato da Robert-Houdin, mago francese dal quale Houdini mutuerà parte del nome), a quelle più complesse. Anche in questo caso, il pubblico ipotizza (a torto) l’uso di fili o potenti quanto inesistenti calamite, mentre invece si tratta sempre e soltanto di sistemi meccanici, resi «invisibili» perché posizionati dal lato che il pubblico non vede e nascosti dai tendaggi o dal corpo dello stesso artista.


Ma l’Italia è famosa nel mondo anche per maghi quali Tony Binarelli, grande manipolatore di carte e «mentalista» (cioè autore di giochi di apparente «trasmissione del pensiero»). È stato lui a prestare le mani a molti attori di film western all’italiana, che prevedono destrezze al tavolo da poker.

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