Cronache

«Così i ragazzi del centro storico danno un calcio all’emarginazione»

Metti una serata organizzata dal Panathlon Genova allo Yacht Club con ospite d'eccellenza Riccardo Garrone e la sorpresa più grande, di questi tempi, è bella che servita: per una volta al centro dell'attenzione non c'è Antonio Cassano.
Giovedì sera, infatti, il patron blucerchiato è intervenuto in veste di presidente di Mus-e Italia per illustrare il nuovo affascinante progetto dell'associazione Onlus dedicata all'integrazione e all'educazione dei bambini. «Un calcio all'emarginazione» è il titolo della nuova iniziativa promossa da Mus-e, che ha come scopo l'agevolazione del processo di integrazione tra bambini di diverse nazionalità proprio attraverso il gioco del calcio. «Tutto è partito da un'idea del professor Primo Salsi (del settore giovanile e scolastico della Figc) che proponeva un' esperienza di calcio educativo in sinergia con la scuola - ha raccontato Garrone - Partendo da questo spunto, l'interesse mio, del Genoa e dell'Associazione Sisport Gym (che da tempo è attiva nel mini Palazzetto dello Sport di piazza delle Erbe) ha fatto sì che questo progetto si potesse realizzare, e per giunta proprio nel cuore del centro storico di Genova».
Per capire a fondo l'iniziativa, però, bisogna fare un passo indietro e partire dalle basi dell'associazione Mus-e. Nata per agevolare il processo d'integrazione nelle scuole dove vi è una forte incidenza di alunni stranieri o italiani provenienti da realtà difficili, Mus-e ha iniziato il proprio lavoro (gratuito e nei primi tre anni di scuola primaria) avvalendosi della musica come mezzo integrativo. Con il passare degli anni, il progetto si è allargato a tutti i campi artistici, raccogliendo al tempo stesso risultati eccezionali. Oggi Mus-e è presente in 26 città italiane e proprio da Genova vuole lanciare il nuovo progetto legato al calcio. «Il primo esperimento è stato fatto la scorsa primavera, con l'organizzazione di un triangolare tra i Pulcini di Sampdoria, Genoa e Mus-e nel PalaErbe - ha spiegato Garrone - Oltre al successo sportivo, aver visto le tante famiglie, provenienti da ogni parte del mondo, partecipare all'iniziativa con l'allestimento di un banchetto di cibi etnici, è stato forse la maggiore soddisfazione in termini d'integrazione». Garrone ha voluto sottolineare l'importanza dei genitori all'interno di un progetto del genere «anche loro verranno coinvolti nelle iniziative educative perché troppo spesso vediamo degli episodi deplorevoli nati proprio dall'atteggiamento antisportivo e negativo dei genitori», e poi quello che è il suo sentore per gli effetti che Mus-e può avere sui bambini.

«Partendo dagli studi effettuati su due classi, una aderente al nostro progetto e l'altra no, dove è stato riscontrato un innalzamento dei risultati scolastici del 30% da parte dei primi - ha concluso Garrone - la mia convinzione è che quando questi bambini diventeranno adulti, saranno persone migliori che si affacceranno con il giusto piglio al mondo dell'Università e del lavoro».

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