Così l’Amiu «nasconde» i cassonetti sotto terra

I contenitori saranno sistemati sotto il livello stradale In superficie restano solo alcune torrette L’azienda: «Aspettiamo il via libera dal prossimo sindaco»

Così l’Amiu «nasconde» i cassonetti sotto terra

Prima li hanno fatti «sparire» dal centro, mettendoli in quindici locali vuoti. Ora i cassonetti scompariranno da sette piazze o strade di grande passaggio, anche in periferia: l’Amiu li nasconderà sotto il livello della strada.
Il «trucco» è possibile grazie a una specie di ascensore: i rifiuti verranno gettati in torrette simili ai cestini, le uniche a livello stradale. Il sacco, cadendo verso il basso, finirà nel vero cassonetto, nascosto sotto il livello stradale e che un congegno meccanico farà salire in superficie al momento di svuotarlo.
Il sistema si chiama «cassonetto a scomparsa» ed è stato sperimentato a Bologna. «Con l’estate arriveranno il caldo e i turisti, vogliamo presentare Genova nel miglior modo possibile» racconta Paolo Momigliano, presidente di Amiu. «L’anno scorso abbiamo nascosto i cassonetti in centro mettendoli in 30 locali, 15 già utilizzabili, altri 15 che prepareremo nei prossimi mesi - aggiunge Pietro D’Alema, amministratore delegato dell’azienda-. Ora tocca al cassonetto a scomparsa in sette strade o piazze».
Le ricostruzioni fotografiche danno l’idea dei vantaggi del nuovo sistema: la file di cassonetti verdi o campane per la raccolta differenziata saranno sostituite dalle torrette molto più «discrete». «Amiu è disposta a costruire a sue spese le nuove aree, abbiamo trovato dei punti in cui è possibile, sarà il nuovo sindaco a dirci da quali cominciare» racconta D’Alema. I cassonetti a scomparsa sorgeranno in centro (piazza Fontane Marose e piazzetta San Carlo), alla Foce (piazza Paolo da Novi), vicino alla stazione Principe (via Balbi), a Marassi (piazza Manzoni) e a Sestri Ponente (piazza dei Micone e Arrivabene). «Abbiamo cercato di coprire anche le periferie, così si combatte il degrado - dicono Momigliano e D’Alema-. Caricamento? Lì non era possibile scavare».
Il modello più costoso prevede che sotto la torretta invece di un normale cassonetto verde ci sia un compattatore, una macchina schiaccia rifiuti che una volta compressi occupano meno spazio. «I costi? Una singola piattaforma costa dai 50mila euro in su e servono due mesi di tempo per costruirla - riprende D’Alema-. Finanzieremo noi la cosa, il Comune ci dovrà solo dire da dove cominciare. Le nostre preferenze? Quello di via Balbi potrebbe essere il primo del centro. Se arriverà subito il via libera da Tursi, potremmo metterne in funzione tre entro fine anno».
Tra pochi giorni, invece, arriveranno i bollettini per pagare la Tia, la tariffa sui rifiuti. «L’importo sarà lo stesso di un anno fa - spiegano i vertici dell’Amiu-. Abbiamo aumentato i sevizi senza ritoccare l’imposta, è una buona notizia per tutti».
A giugno partirà invece una campagna rivolta ai proprietari dei cani. «Nelle 11 farmacie gestite da Amiu verranno regalate delle palette per raccogliere i bisogni della propria bestiola - conclude D’Alema-. In strada metteremo dei distributori automatici di palette, sempre per invogliare i proprietari di cani a fare il loro dovere».
Verranno inoltre rafforzati i controlli. «Oggi ci sono 16 persone che girano in cerca di chi non raccoglie i bisogni del proprio cane, li raddoppieremo» spiega l’Amiu. Nel 2006 i suoi addetti hanno multato 1146 persone, per ognuno è scattata la multa da 50 euro.

«I soldi vanno al Comune, i nostri addetti fanno da supporto ai vigili urbani concludono i vertici dell’azienda-. Abbiamo comprato sette moto che aspirano le deiezioni canine in centro, nelle altre zone usiamo tre macchine speciali per pulire i marciapiedi. Serve l’aiuto dei genovesi, però, per avere una città ancora più pulita».

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