Così il Megacity Vehicle rivoluzionerà l’industria del settore

La futura, ma sempre più vicina, sfida dell’auto elettrica si concentrerà nelle grandi aree metropolitane del pianeta dove, a partire dal 2013, scenderà in strada anche il Megacity Vehicle di Bmw, primo modello di serie prodotto dalla Casa bavarese già impegnata, dal 2009, in un’importante sperimentazione sul campo attraverso una flotta di 600 Mini E in Germania, Stati Uniti e Gran Bretagna. Megacity (che diventerà un sub brand del gruppo di Monaco) «è un veicolo che - come ha sottolineato il numero uno di Bmw, Norbert Reithofer - cambierà l’industria automobilistica così come la conosciamo oggi». Rivoluzionaria è la scelta dei materiali scelti per costruire la city-car a emissioni zero, tutti compositi ultraleggeri, con un largo uso di plastica rinforzata in fibra di carbonio, per combinare al meglio solidità e peso, l’elemento chiave per ottenere buone autonomie senza ricorrere a smisurati pacchetti di batterie. «Magacity - ha poi aggiunto Reithofer - sarà significativamente più leggero delle auto tradizionali della stessa taglia e, in termini di sostenibilità, fisserà nuovi standard». Nel 2010 altre 50 Mini E verranno affidate a clienti cinesi e a queste, nel 2011, si aggiungerà, sempre sotto la Muraglia, una flotta basata sulla Concept ActiveE. Il Catarc (China automotive technology and research center) e la società statale di fornitura di energia State Grid sono partner già coinvolti nella preparazione e lo saranno, successivamente, nell’attuazione e nella valutazione dell’utilizzo pratico di questi veicoli. I risultati saranno quindi utilizzati nello sviluppo di mezzi elettrici per il mercato asiatico dove Bmw intende offrire, in futuro, uno specifico New Energy Vehicle che sarà prodotto localmente da Brilliance, già impegnata in joint venture con Bmw.
La casa bavarese utilizzerà, per Megacity, fibra di carbonio grezza prodotta dalla specialista tedesca Sgl in uno stabilimento dello stato di Washington, scelto perché funzionante esclusivamente a energia idroelettrica.

Alla mobilità elettrica, oggi di straordinaria attualità, Bmw si avvicinò già quasi 40 anni fa, attraverso una Bmw 1602 modificata che guidò la maratona e la marcia durante le Olimpiadi di Monaco del 1972. Nei decenni successivi questa tecnologia di propulsione alternativa è stata ulteriormente perseguita utilizzando numerosi banchi di prova mobili, compresa la rivoluzionaria Bmw E1.

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