da Milano
«Il cuore è un muscolo, per funzionare bene deve essere sempre stimolato e lo stimolo deve essere uniforme. È un organo che ha un pacemaker fisiologico ma che qualche volta può impazzire. Forse è quello che è accaduto allex premier Silvio Berlusconi. Da qui, per prudenza, probabilmente sè deciso di impiantare un pacemaker o di effettuare unablazione». Emilio Gola, ex primario di cardiologia dellospedale di Merate (Lecco) spiega le possibili cure della malattie elettriche del cuore.
Dottor Gola, solitamente quando si mette un pacemaker?
«Il pacemaker è uno stimolatore cardiaco artificiale che elimina diversi disturbi del sistema di conduzione elettrica del cuore. Si mette quando la frequenza cardiaca cala sotto i 40 battiti al minuto e quindi la gittata scende sotto i livelli minimali. O forse lex premier è stato sottoposto a un intervento di ablazione».
Di cosa si tratta?
«È una tecnica che consiste nella bruciatura, attraverso un elettrobisturi, di alcuni centri del cuore che causano la fibrillazione atriale, ossia laritmia».
È meno invasiva dellapplicazione di un pacemaker?
«Insomma. Con il pacemaker, da un qualsiasi ingresso venoso, di solito vicino alla clavicola, si introduce un elettrostimolatore che ha, sulla punta, due poli: negativo e positivo. La sonda viene avvicinata al ventricolo destro; con questo strumento, poi, si regola lintensità e la frequenza del battito cardiaco. Con lablazione, invece, si inserisce un elettrocatetere dalla vena femorale e si raggiungono le cavità cardiache».
E poi che succede?
«La punta del catetere, scaldata, coagula e di fatto brucia il punto responsabile dellaritmia».
Se la crisi che ha colpito Berlusconi a Montecatini fosse dovuta a un semplice svenimento, sarebbe corretto impiantare ugualmente un pacemaker?
«I medici che hanno visitato Berlusconi avranno senza dubbio fatto una diagnosi accurata e stabilito che cerano le condizioni, magari solo per prudenza, di impiantare un pacemaker o di praticare lablazione».
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