Emanuela Fontana
da Roma
Il governo di centrosinistra potrebbe raddoppiare e sicuramente aumenterà luso di cannabis a livello personale senza che sia reato. Secondo Paolo Ferrero, ministro della Solidarietà Sociale, il limite può tranquillamente arrivare a quaranta spinelli.
La proposta è stata lanciata dal ministro della Salute Livia Turco, che intende passare subito allesecuzione della norma: «È mia intenzione - ha anticipato - elevare, con atto amministrativo, il quantitativo massimo di cannabis detenibile senza incorrere nella presunzione di spaccio e in provvedimenti punitivi fino allarresto e al carcere». E il ministro Ferrero ha raccolto il messaggio senza farsi aspettare, precisando: «La mia proposta è di raddoppiare la quantità massima di cannabis consentita per uso personale». Dopo la provocazione delle shoting room, le stanze del buco, il ministro di Rifondazione appoggia una nuova iniziativa su una guerra a modo suo agli stupefacenti, e lo fa nella «giornata sull droga». Il ministro Turco illustrerà il suo decreto probabilmente oggi durante la sua audizione sulle linee del suo mandato davanti alle commissioni riunite.
Le quote delluso personale di droghe leggere definite non reato erano state fissate dallultima legge Fini-Giovanardi sulle droghe che lUnione non aveva nascosto di voler ampiamente modificare. Secondo le tabelle attualmente in vigore, è consentito il possesso per uso personale fino a 500 milligrammi di cannabis, corrispondente a quindici-venti spinelli. Se la richiesta di Ferrero verrà ascoltata, la quota si alzerà a un grammo.
La Turco vuole appunto far presto e spiega che, nonostante la legge del centrodestra sia tutta da rivedere, in particolare su alcune norme, «quelle che equiparano - sottolinea - ai fini delle conseguenze sanzionatorie il possesso e luso di cannabis al possesso e alluso di droghe pesanti» si possono anticipare alcuni cambiamenti: «Ritengo che alcuni interventi correttivi - chiarisce - possano essere operati subito sul piano amministrativo, anche prima della modifica della legge».
Il governo non può assumere decisioni di questo tipo senza confrontarsi con il parlamento, avverte subito Carlo Giovanardi (Udc): le affermazioni della Turco sono «un ulteriore aiuto alla menzognera campagna di certa sinistra per convincere i giovani che si possono tranquillamente usare droghe leggere senza alcun danno per la salute». Per questo è necessario che le decisioni in materia non vengano prese «dallalto», precisa Giovanardi, anche perché non ci sono stati i tempi tecnici per verificare i risultati della nuova legge sulle droghe, una delle ultime approvate dal governo di centrodestra: «Credo che sia responsabilità del governo di venire in Parlamento e confrontarsi nelle commissioni competenti, non soltanto su proposte di modifiche legislative, ma anche su eventuali atti amministrativi che vengano assunti prima di un doveroso approfondimento degli effetti positivi che sta dando la legge in vigore». Se nel governo a Turco e Ferrero arrivano gli appoggi dei Verdi, del Pdci, della Rosa nel pugno, di molte voci dei Ds tra le quali quella del ministro Giovanna Melandri, dallesterno, da chi opera «sul campo» con i tossicodipendenti, piovono reazioni molto critiche: «Siamo non solo addolorati, ma anche costernati», ammette don Oreste Benzi, presidente della comunità Papa Giovanni XXIII, che gestisce in Italia e allestero 36 comunità di recupero. «In questo giorno - aggiunge don Benzi - mentre si è impegnati a diminuire e a eliminare luso delle droghe, lonorevole ministro si è impegnata ad aiutare lo spaccio».
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