Gian Battista Bozzo
da Roma
«Sì» a un piano per tagliare le fonti finanziarie ai terroristi, ma ancora nessun accordo sul progetto per obbligare le compagnie telefoniche ad «agganciare» tutte le chiamate e i messaggi di posta elettronica per localizzare i sospetti. I ministri europei delle Finanze, riuniti a Bruxelles, affrontano per la prima volta dopo gli attentati di Londra i punti principali di un «pacchetto» centrato sul congelamento dei fondi legati ai gruppi terroristici, lo stretto monitoraggio dei trasferimenti finanziari, la lotta al riciclaggio di danaro sporco.
È il Cancelliere dello Scacchiere britannico Gordon Brown, al suo esordio come presidente di turno del Consiglio Ecofin, a centrare la discussione sul finanziamento ai terroristi. «LUnione europea - afferma il numero due del governo inglese - deve intraprendere tutte le azioni necessarie contro il terrorismo, e oggi i ministri delle Finanze hanno ribadito che non cè alcuna area libera per chi compie atti terroristici, e nessun rifugio sicuro per chi li finanzia». Alcuni Paesi fuori dallUnione europea hanno «fatto poco», accusa Brown, per chiudere i rubinetti di finanziamento: «Le banche - aggiunge - non possono più rifiutarsi di fornire informazioni qualora ci siano sospetti di collegamenti con attività criminali».
Il progetto di Gordon Brown è quello di replicare su scala europea il piano contro il finanziamento al terrorismo adottato dal Gruppo dei Sette allindomani dell11 settembre. Alla riunione di Bruxelles, il ministro dellEconomia Domenico Siniscalco ha presentato un documento italiano, che racchiude le nostre esperienze in campo terroristico, della mafia e del riciclaggio. Dopo la strage di New York, il G7 aveva incaricato proprio lallora ministro Giulio Tremonti di presentare le relazioni sui progressi del piano anti terrorismo finanziario.
Le proposte di Gordon Brown si concentrano su sei punti: 1) regolamentazione dei trasferimenti di danaro attraverso canali non bancari (ad esempio il money transfer); 2) applicazione di norme europee contro il riciclaggio di danaro sporco; 3) congelamento di fondi o altri asset, finanziari o no, sospetti; 4) approvazione di un codice di comportamento per sorvegliare le donazioni e le transazioni finanziarie dirette alle organizzazioni di beneficenza; 5) introduzione di un regolamento europeo per accompagnare ogni trasferimento di danaro con informazioni sullidentità di chi lo effettua; 6) collegamento tra le investigazioni anti-terrorismo e le indagini di tipo finanziario. Le proposte saranno discusse in maniera più approfondita nellEcofin informale di settembre, a Manchester, al quale partecipareanno anche i banchieri centrali dei Venticinque. Brown annuncia che il tema sarà inserito allordine del giorno alle prossime assemblee annuali di Fmi e Banca mondiale.
Non ci sono stati passi avanti, invece, sul piano anti-terrorismo deciso dallUnione europea allindomani della strage di Atocha.
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