Cultura e Spettacoli

Cossiga: "In radio divento il Deejay K"

Il presidente emerito è la star di Un giorno da pecora su Radiodue: "Mi sono scoperto 'lanciatore' di dischi. Il mio idolo? La Pausini". Poi racconta: "Ho migliaia di cd. E sul web spendo una follia"

Cossiga: "In radio divento il Deejay K"

Milano - Dunque, la notizia è che il presidente emerito è anche deejay. Non così, tanto per dire. Fa proprio il deejay ogni pomeriggio dalle 18 alle 19,30 su Radiodue nel programma Un giorno da pecora, vero cult dell’estate radiofonica. Lui, Francesco Cossiga, si fa chiamare Deejay K, parla di musica pop con una competenza che neanche Linus o Cecchetto e, come confermano i responsabili del programma, spedisce alla redazione i brani via email in formato mp3. Addirittura.

Presidente, si sapeva della sua passione per la musica sinfonica. Ma il pop è una sorpresa.
«In effetti molti si meravigliano. Ovviamente mi piacciono Beethoven, Bach, Brahms. Ma già nel 1964 andai a Londra a seguire un concerto di Burt Bacharach. Anzi, sono tornato ad ascoltarlo recentemente anche all’Auditorium di Roma».

Però da qui a diventare Deejay K...
«Il nome se lo è inventato Claudio Sabelli Fioretti, l’ideatore del programma con Giorgio Lauro. E io mi diverto».

Si sente.
«Quando uno ha fatto il serio per tutta la vita, poi ci prende gusto a cambiar tono».

Però la passione per la musica leggera è di vecchia data.
«La ascoltavo anche quando ero al Quirinale. Nello Studio Bianco, che è un po’ defilato, avevo sempre la radio accesa con musica pop. E, se proprio vogliamo dirla tutta, sono stato tra i primi ad ascoltare la radio via internet».

Ancora adesso un’abitudine di pochi.
«Infatti sono venuti a casa mia i figli di due miei amici e si sono stupiti».

Magari ora acquista pure i brani musicali via download.
«Da iTunes naturalmente. Di solito costano 0,99 euro l’uno, però ce ne sono anche da 0,69 e da 1,29. Se poi uno vuole acquistare tutte le canzoni dell’album, c’è uno sconto. Ma questo è un trucchetto che conoscono solo i vecchi marchingegni come me».

E per la scelta?
«Spesso mi affido alla funzione «Genius» di iTunes, che ti aiuta a creare una playlist sulla base delle canzoni che sono già nel tuo hardware. Una ricerca per somiglianza».

E lei quante ne ha accumulate nel suo computer?
«Non me lo chieda, ho il disco pieno».

E quanto spende di media?
«Un sacco di soldi. Ma lo sa che ci sono le occasioni per risparmiare? E poi ho una collezione immensa di cd che sto trasferendo su hardware».

Popstar preferita?
«Dalla redazione mi chiamano sempre per chiedermi: oggi chi vuole lanciare? Loro ridono perché io uso ancora questo vecchio termine da deejay».

Oggi chi vuole lanciare?
«Mi piace molto James Blunt, il capitano dell’esercito inglese che fu tra i primi a entrare a Pristina ai tempi della guerra in Kosovo. Lì scrisse il suo bellissimo brano Carry me home, che vuol dire portami a casa».

Durante «Un giorno da pecora» lei lo ha dedicato a Pier Ferdinando Casini.
«Pensavo al ritorno nella Dc. Lo sa che Blunt fu anche uno degli ufficiali che trasportò il feretro della Regina Madre? Poi forse ha capito che facendo il cantante avrebbe guadagnato più denari. E in effetti You’re so beautiful, che ha composto per la sua prima fidanzata, è una canzone molto commovente».

E poi chi le piace?
«Michael Bublé, italiano da parte di madre».

Ha anche il passaporto italiano.
«Certo che lo so. Canta Call me irresponsible in modo perfetto».

In radio lei l’ha dedicata a Veltroni.
«Eh già».

Le piacciono solo stranieri?
«Laura Pausini è bravissima, la migliore che ci sia in Italia».

D’altronde ha duettato con Blunt.
«Ma lei lo sa di quale cantante italiano sono molto amico?».

Dica.
«Di Iva Zanicchi, da ragazza era nei gruppi giovanili della Dc. L’ho anche difesa quando qualcuno l’ha criticata per la sua nomina a europarlamentare. Ho detto: attenzione, questa è una signora che sa il fatto suo. Lei mi ha anche telefonato per ringraziarmi. E poi sento spesso anche Al Bano, che ai tempi era moroteo. Ci diamo del tu e mi riempie la casa con i suoi vini».

Ottimi rossi, molto robusti.
«Ho conosciuto sia Romina Power che Loredana Lecciso».

Secondo Claudio Sabelli Fioretti lei è molto orgoglioso di essere Deejay K. Dice pure che se ne fa vanto in giro.
«Mi sono inventato questo ruolo di lanciatore di dischi e mi piace da matti. Lo sa che Antonio Ricci mi ha proposto un contratto per Striscia La Notizia?».

E lei?
«Ho rifiutato. Ma solo perché i parlamentari non possono fare queste cose. Però, quasi quasi...

».

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